Esame patente a: come si svolge e quale moto usare?
Ecco tutto quello che devi sapere sull’esame patente a: dai quiz alla prova pratica, all’abbigliamento.
Ti sei iscritto a uno dei corsi per patente A di Autoscuole Due G e ora sei impaziente di superare la prova teorica a quiz e la prova pratica per guidare la tua moto in piena libertà.
Eh sì, perché guidare una moto è davvero un’esperienza entusiasmante, che ti permette di essere libero, di percorrere km a contatto con la natura, di evitare lunghe file sul raccordo e perché no di risparmiare qualcosa rispetto alla macchina.
In quest’articolo ti spieghiamo nel dettaglio come funziona l’esame patente moto, così che tu possa arrivare preparato, senza lasciare nulla al caso.
Esame teoria patente A
Come anticipato, le prove da superare sono due. La prima consiste in un questionario a quiz con 30 affermazioni vere o false, hai 20 minuti per rispondere correttamente e sono previsti tre errori.
Dall’iscrizione per il conseguimento della patente hai 12 mesi di tempo, per superare la teoria.
Ricorda che chi è già in possesso di una patente di livello inferiore come la AM o la A1 e così via, non deve rifare la teoria, ma solo la prova pratica.
Se nei mesi scorsi hai sentito parlare o letto da qualche parte della storia della patente A senza esame, sappi che nulla è stato ancora fatto e gli esami di guida patente a sono svolti sempre nello stesso modo. Vediamo come.
Esame pratico patente A
Dopo aver superato la teoria, hai ricevuto il Foglio rosa per allenarti alla guida. L’esame può essere ripetuto 3 volte entro i 12 mesi di validità del foglio rosa.
Precisiamo subito che il candidato, durante la prova, deve indossare l’abbigliamento adatto, e non ci riferiamo solo al casco integrale omologato.
Chi intende conseguire una delle patenti A (ne abbiamo parlato ampiamente qui), deve indossare anche guanti, giacca con protezioni dei gomiti e delle spalle, scarpe chiuse, pantaloni lunghi e protezioni delle ginocchia.
Di norma la prova pratica dura circa 30 minuti ed è suddivisa in 6 fasi, dalla prima alla quinta si svolgono su pista chiusa, mentre l’ultima riguarda la guida su strada.
Fasi prova pratica patente a
Durante il percorso patente a, il candidato deve dimostrare di essere in grado di saper indossare, per esempio, il casco e l’abbigliamento protettivo o effettuare controlli sulle componenti del veicolo, come freni, sterzo, catena, livello dell’olio etc. (fase 1); negli step successivi deve mostrare le sue abilità nell’eseguire le manovre, passaggio in corridoio stretto, superamento ostacoli, prove di frenata etc. e infine è chiamato a guidare la moto in condizioni normali di traffico.
In questo caso l’esaminatore, presente in un’auto che segue o precede, l’aspirante motociclista, da indicazioni tramite un auricolare fornito direttamente da noi di Autoscuola Due G.
Ovviamente si accede alla prova successiva, superando quella precedente.
Diamo ora un’occhiata ai veicoli obbligatori per l’esame guida moto.
Veicoli obbligatori per l’esame pratico patente a
L’informazione è molto utile, anche per i privatisti, che svolgono l’esame con la propria moto e devono sapere cosa è obbligatorio. Per spiegare meglio, ci serviamo di una sorta di schema:
Patente A1: all’esame sono accettati motocicli di categoria A1 senza sidecar, con potenza nominale massima di 11 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg, che raggiungano una velocità di almeno 90 km/h.
La cilindrata ammessa è di almeno 120 cm³, se il motociclo è a motore a combustione interna, se a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,08 kW/kg.
Patente A2: in questo caso, sono ammessi motocicli senza sidecar, di potenza nominale da 20 kW a 35 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg.
Per i motocicli con motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 250 cm3; mentre se il motore è elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,15 kW/kg.
Patente A (A3): infine, per il conseguimento della patente A senza limitazioni sono ammessi motocicli senza sidecar, la cui massa a vuoto supera 180 kg, con potenza nominale di almeno 50 kW. La cilindrata del motore è almeno di 600 cm3, se a combustione interna; se a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,25 kW/kg.
Per i veicoli di categoria A1, A2 e A è consentita una tolleranza di 5 cm3 sotto la cilindrata minima prescritta.
Questi sono i requisiti minimi, ma anche i massimi, non è possibile presentarsi all’esame di guida con una moto più potente di quella consentita dalla patente richiesta.
Inoltre, è vietato presentarsi all’esame con una moto con ruote gemellate, dovendo dimostrare il candidato la padronanza e l’abilità alla guida anche nel traffico.
E ancora… se il candidato svolge l’esame di guida su una moto priva di leva manuale, l’informazione deve essere indicata sulla patente. Il documento avrà il codice UE armonizzato “78” e per questo motivo il conducente sarà autorizzato a guidare solo motocicli con cambio diverso da quello manuale.
In conclusione, l’esame moto può essere semplice o difficile a seconda del grado di preparazione e dell’abilità alla guida. Certo è che, fare affidamento su un Autoscuola con anni di esperienza nel settore della formazione stradale come Autoscuola DUE G a Ladispoli e Cerveteri è già garanzia di successo!