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Autore: autoscuolenelweb

Strisce pedonali che ‘fluttuano’ o alimentate da pannelli fotovoltaici: le soluzioni più stravaganti applicate alla sicurezza stradale

L’innovativa quanto stravagante applicazione degli effetti ottici e della tecnologia agli attraversamenti pedonali ha già prodotto risultati incoraggianti in giro per il mondo, e non è escluso che certe novità possano un giorno arrivare anche in Italia: scopriamo cosa sono e come funzionano.

La sicurezza dei pedoni rappresenta uno dei punti centrali su cui è stato fondato il Codice della Strada, con la conseguente redazione di leggi finalizzate a proteggerli dal traffico. Protagoniste di questa tema sono state finora le strisce pedonali, che tutti conosciamo bene, almeno nella loro forma ‘tradizionale’ presente nelle nostre strade.

Diversi paesi stanno sperimentando soluzioni bizzarre per evolvere le classiche strisce a zebra, con l’obiettivo di aumentarne l’efficacia a favore della sicurezza pedonale nelle strade. In questo articolo riportiamo due esempi di innovazione anti convenzionale applicata alle strisce pedonali che hanno già prodotto risultati positivi, applicate rispettivamente nel Comune di Cambrils, in Spagna, ed in un piccolo paesino dell’Islanda, Isafjordur.

Le strisce pedonali hi-tech

Partiamo dal paese a noi più vicino: la Spagna. Nel Comune di Cambrils, situato nella comunità autonoma della Catalogna, sono state inserite delle strisce pedonali smart dotate di sensori a pressione e led fotovoltaici. Un sensore di pressione posizionato a terra aziona quindi il sistema quando un pedone vuole attraversare, attivando automaticamente ed immediatamente l’illuminazione delle strisce e della segnaletica verticale limitrofa alle strisce stesse. Il tutto è alimentato da una serie di pannelli fotovoltaici.

Questa soluzione hi-tech, inclusa nel progetto di smart city Urban Lab e messo a punto dall’azienda catalana Llumtraffic, ha già prodotto risultati in termini di numero di incidenti, secondo quanto dichiarato dai responsabili del progetto lanciato a Cambrils. Ma quanto costa questo impianto? Ben €10.000. Tale cifra è senza dubbio molto alta, ma il Comune di Cambrils ritiene ne valga pienamente la pena, anche perchè permetterebbe di risparmiare circa €3.000 di elettricità ogni anno, grazie ai pannelli fotovoltaici.

Le strisce pedonali tridimensionali

Nella cittadina islandese di Isafjordur sono state invece adottate delle particolari strisce pedonali tridimensionali, capaci di creare l’effetto ottico di trovarsi di fronte a ostacoli reali. Questa percezione visiva costringerebbe quindi gli automobilisti a sollevare il piede dall’acceleratore e quindi rallentare, in prossimità del passaggio pedonale.

Questa tecnica, molto più economica di quella precedentemente descritta, si basa completamente sulla pittura e sulla colorazione dell’asfalto. Anche per questo l’intenzione del Governo Islandese sarebbe quella di diffondere queste strisce in tutto il paese, in caso di risultati positivi a Isafjordur. Risultati che, secondo quanto dichiarato dal Comune, sarebbero già stati registrati nelle strade con limite di velocità a 30 km/h coinvolte dall’esperimento.

Certo, il traffico di un paesino dell’Islanda non è neanche paragonabile a quello che possiamo trovare nelle città italiane come Roma, Milano o Napoli. Inoltre, sperimentando soluzioni di questo tipo si rischia di esagerare creando situazioni difficili da gestire e da applicare, ma la buona notizia è l’intenzione condivisa di voler andare avanti sul tema della sicurezza. Ogni città dovrà probabilmente studiare soluzioni ad hoc con il proprio contesto sociale ed urbano, ma ciò che unisce tutti i paesi e tutte le strade sono senza dubbio la consapevolezza e la cultura stradale negli automobilisti e nei motociclisti, senza le quali qualsiasi soluzione risulterebbe solamente parziale.

Fonti: repubblica.it, utente Youtube Crazy Boom, motorionline.com

Sicurezza, secondo uno studio su 949 autotrasportatori l’insonnia raddoppierebbe i rischi durante la guida

Lo studio ha certificato una connessione tra l’insonnia e la sicurezza stradale, per questo molte aziende dell’autotrasporto hanno già avviato programmi di formazione sui propri dipendenti per evitare tali disagi.

Tutti conosciamo i rischi collegati ai colpi di sonno durante la guida, che ogni anno innescano molti incidenti stradali. Per questo molte case produttrici di auto hanno iniziato a sviluppare avvisi, sia sonori che visivi, utili ad evitare tali episodi. L’università di Genova ha invece voluto indagare sulla relazione tra la sicurezza stradale ed un altro disagio legato al sonno: l’insonnia.

Nello studio, condotto dal Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova, sono stati presi in esame i guidatori della categoria forse più interessata a tale fenomeno: gli autotrasportatori. Gli esami clinici ed i questionari a cui son stati sottoposti 949 camionisti hanno decretato una conclusione netta: l’insonnia rappresenta un fattore di rischio in grado di raddoppiare le probabilità di incidenti ed infortuni. Chi soffre di insonnia ha inoltre maggiori probabilità di ammalarsi di patologie croniche metaboliche e cardiovascolari.

Molte aziende di autotrasporto, in virtù di questa consapevolezza, hanno già avviato programmi di formazione sui propri dipendenti. Offrendo loro anche assistenza medica per i disturbi del sonno, al fine di prevenire disagi. Questa presa di coscienza va di pari passo con le numerose novità internazionali in termini di formazione, controlli, verifiche e certificazioni a cui sono soggetti gli autotrasportatori. Novità che, anche se in considerevole ritardo, stanno recentemente iniziando ad arrivare anche in Italia, colmando quel GAP che ci separava dagli standard europei.

Il tema della formazione presso le autoscuole con istruttori certificati sta quindi assumendo un valore centrale anche in Italia, rappresentando di fatto una tutela sulla sicurezza degli autotrasportatori e di tutti coloro circolino in strada, oltre che un modo per i professionisti dell’autotrasporto di tutelare il proprio lavoro e rafforzare la propria competenza nel tempo.

Sicurezza & Manutenzione, consigli e raccomandazioni su come difendere la propria auto dal freddo

I giorni passati a guidare con il finestrino abbassato sono quasi terminati e, in vista dell’arrivo delle basse temperature, abbiamo raccolto per voi una serie di consigli su come proteggere la vostra auto dal freddo invernale.

Manutenere la tua auto è importante, soprattutto quando fa freddo, al fine di evitare disagi e rischiare di dover affrontare spese inaspettate. Il freddo è infatti nemico delle auto, e delle componenti meccaniche in generale, ma per evitare sorprese abbiamo raccolto per voi una serie suggerimenti utili a manutenere in ottime condizioni il vostro veicolo, anche nei periodi più freddi dell’anno.

Evita di far solidificare i liquidi di raffreddamento e lavaggio vetri

Molti liquidi passano ad uno stato solido se sottoposti a basse temperature. Questo fenomeno coinvolge anche alcuni liquidi presenti nelle nostre auto, come ad esempio quello di raffreddamento del motore e quello necessario per il lavaggio dei vetri. Senza dimenticare il carburante. Per evitare problemi utilizza quindi degli additivi antigelo per questi liquidi, puoi trovarli in qualsiasi negozio di accessori auto o anche al supermercato. Ovviamente l’impiego degli additivi è necessario solo nel caso in cui le temperature si aggirino intorno allo zero.

Attenzione a non far gelare la batteria dell’auto

Vuoi evitare di rimanere con l’auto bloccata? Allora tieniti cura della batteria dell’auto, essendo in assoluto una delle parti più sensibili al freddo. Qualora riscontrassi delle difficoltà nel mettere in moto la tua auto ti consigliamo quindi di prevenire il problema, e correre dal tuo elettrauto d fiducia per un controllo. In ogni caso, il nostro consiglio è quello di tenere sempre nel bagagliaio i cavi per la ricarica.

Utilizza un olio per il motore con viscosità più bassa

Gli oli per il motore più adatti alle basse temperature sono senza dubbio quelli con una viscosità più bassa, indicata spesso con un numero sulla confezione (0, 5, 10, 15 etc.) seguito dalla lettera W (winter). Ad esempio, un olio 5W va bene per temperature fredde ma, nel caso di temperature freddissime, ti consigliamo di scegliere quello 0W.

Proteggi la carrozzeria da acqua e sale stradale

Acqua e sale stradale agevolano al formazione di ruggine sulla carrozzeria della tua auto. Per questo ti consigliamo di pulire bene la carrozzeria e di applicare subito dopo uno strato di cera prima dell’arrivo delle settimane di gelo.

Controlla lo stato delle spazzole tergicristallo

Controlla lo stato di salute delle spazzole, saranno loro a proteggerti da fango e pioggia nei giorni di peggiore maltempo. Un altro consiglio consiste nel lasciarli alzati durante la notte, a meno che non abbiate a disposizione un box auto: questo perchè il gelo della notte potrebbe incrostarli al parabrezza con il ghiaccio.

Garantisciti sempre una buona trazione

Avere una buona trazione è fondamentale in termini di sicurezza, soprattutto nei periodi invernali. Ciò si ottiene soprattutto controllando che la pressione delle gomme sia quella ottimale. Fai questa verifica spesso, poiché il freddo con il freddo la pressione potrebbe scendere più velocemente.

Auto Usate, ecco perchè chi fuma può perdere fino a €2.260 sulla vendita

Uno studio condotto dal magazine Carbuyer ha evidenziato quanto le auto dei fumatori possano deprezzarsi negli anni rispetto a quella dei non fumatori, nella prospettiva di una vendita futura.

Fumare costa caro, sotto tutti i punti di vista. Lo sanno bene i fumatori, che oltre alla spesa quotidiana dovranno ora tenere conto anche di un altro aspetto: la vendita della propria auto usata. Una ricerca del magazine Carbuyer ha infatti cercato di quantificare il danno economico che questo vizio potrebbe arrecare ad un veicolo nella prospettiva di una futura vendita. Il risultato? Circa 2.000 sterline, pari a €2.260, scopriamo perchè.

Questa cifra rappresenta il deprezzamento medio di una vettura, quando a guidarla è appunto un fumatore. Nello studio si sottolinea quanto il fumo possa danneggiare l’abitacolo ed i rivestimenti interni (sedili, tappetini, pannelli, etc.), a causa della cenere e dal tipico cattivo odore dell’ambiente in cui solitamente si fuma. Secondo gli esperti interpellati durante lo studio, infatti, i servizi necessari a ripristinare una vettura di un fumatore hanno un costo elevato, che incide inevitabilmente sul prezzo di vendita.

Oltre agli esperti, Carbuyer ha coinvolto nello studio oltre 6.000 automobilisti, chiedendo loro se fossero disposti ad acquistare una vettura usata da un fumatore. La risposta? L’87% di loro non lo farebbe mai. Se sei un fumatore, quindi, il nostro consiglio è di evitare di fumare a bordo della tua auto, potresti guadagnarne sia in termini di salute che di denaro!

Camion come treni, allacciati digitalmente grazie al platooning

Si chiama platooning e si tratta di una novità proveniente dagli USA che rivoluzionerà il trasporto su strada, anche in Italia. Dalla sua applicazione potrebbero beneficiarne le aziende, gli autotrasportatori ed i privati. Scopriamo in che modo.

L’azienda Daimler Trucks sta già testando in alcune autostrade degli USA l’utilizzo del platooning nel settore dell’autotrasporto: un metodo rivoluzionario che connetterà digitalmente i camion consentendo di prestabilire ed uniformare rotta, velocità e distanza di sicurezza tra i mezzi pesanti, che viaggerebbero in colonna similmente a come accade per i vagoni di un treno.

Questa novità, che se collaudata potremo vedere applicata anche sulle nostre autostrade rivoluzionerebbe in forma importante l’attuale mercato dei trasporti, riducendo inoltre gli incidenti in autostrada. I test attualmente sono in fase di svolgimento su alcune autostrade dell’Oregon e del Nevada, con l’impiego di truck connessi digitalmente in carovana, una modalità conosciuta appunto con la denominazione di platooning.

Tra i vantaggi del platooning applicato all’autotrasporto professionale rileviamo anche la riduzione sia dello stress al volante per i guidatori, sia dei consumi di carburante per via della riduzione delle distanze tra i veicoli. “L’interesse dei nostri clienti per il platooning è in costante crescita – ha dichiarato a La Repubblica Roger Nielsen, presidente e Ceo di Dailmer Trucks North America – Questa tecnologia assicura efficienza e sicurezza maggiori. Lo scopo del platooning non è sostituire l’autista, bensì alleggerirne l’impegno alla guida durante i viaggi più lunghi”.

Il platooning rientra in una tendenza generale a cui possiamo ricondurre anche recenti novità come la formazione sul cronotachigrafo digitale o quella sul carico sicuro del mezzo. La figura del camionista, per come la conosciamo oggi, sta subendo una profonda evoluzione, in cui la formazione svolgerà un ruolo sempre più importante e legato al controllo ed alla supervisione del mezzo, piuttosto che alla sola guida meccanica, un po’ come accade per i piloti degli aerei.

Esame Patente, il Ministero vorrebbe uniformare le prove pratiche in tutta Italia con delle schede di valutazione

Il Ministero vorrebbe che gli esaminatori d’esame di tutte le tipologie di patente valutassero i candidati seguendo una scheda di valutazione standard, limitando quindi il giudizio soggettivo del singolo esaminatore.

La volontà di uniformare gli esami di conseguimento delle patenti, al fine di garantire un’oggettività di giudizio uguale in tutta Italia, è da tempo uno degli obiettivi principali del Ministero. In questa direzione sembra andare anche una novità proposta e bloccata, per ora, dai Sindacati: l’inserimento di schede di valutazione per gli esami pratici di guida, che gli esaminatori dovrebbero seguire per valutare il candidato nella forma più oggettiva possibile.

Prove prestabilite uguali per tutti

La sfortuna (o fortuna) inciderebbe quindi sempre meno nel conseguimento delle patenti. A prescindere dall’esaminatore, si dovrebbero infatti eseguire una serie di prove prestabilite, indicate appunto nella scheda di valutazione che sarà ovviamente diversa a seconda della tipologia di patente che si vuole conseguire. Nella scheda sarebbero quindi elencate le prove richieste al candidato con i relativi risultati, diventando parte integrante del verbale d’esame.

Perché gli esaminatori ad oggi non garantiscono una uniformità di giudizio

Questa modalità, attiva da anni in altri paesi come ad esempio la Gran Bretagna, cerca di colmare una lacuna consolidata in Italia: l’assenza di un corso di formazione periodico per gli esaminatori. Ciò favorisce la diffusione di esaminatori molti diversi tra loro, con una conseguente disparità di giudizio a seconda della zona (o anche del giorno) in cui capiti la sessione d’esame.

Le guide in autoscuola diventano ancora più importanti

Essere all’altezza di affrontare un esame pratico di guida non significa solamente saper guidare. Per superare l’esame è necessario attenersi a determinate procedure, le stesse spiegate dagli istruttori professionisti durante le guide in autoscuola. Le stesse che, con l’ingresso delle schede di valutazione, sarebbero richieste obbligatoriamente da tutti gli esaminatori. In molti decidono di prepararsi con amici o parenti guidando nei piazzali, il che può essere utile per aumentare la confidenza con il mezzo. Ti consigliamo però di dare grande importanza alle guide in autoscuola, e di non limitarti ad eseguire solo quelle certificate, potendo apprendere esercitando esattamente le stesse linee guida che ti saranno richieste durante l’esame reale.

Mamma a bordo, consigli per guidare l’auto in sicurezza durante la gravidanza

Guidare un’auto in sicurezza durante una gravidanza è possibile, basta seguire alcuni accorgimenti e modificare alcune delle proprie abitudini. Per questo abbiamo raccolto in questo articolo una serie di consigli utili alle future mamme.

Una gravidanza rappresenta un momento importante per ogni donna, ed allo stesso molto delicato. Per questo, sin dai primi mesi di attesa, è importante rivedere molte delle proprie abitudini, tra cui la guida, per evitare situazioni che possano comportare rischi per il nascituro.

Ecco alcuni consigli per guidare in sicurezza durante una gravidanza:

Allacciare SEMPRE la cintura

Questa importante regola riguarda tutti, non solamente le donne incinte. Ma per ridurre del 50% il rischio di lesioni gravi al feto è necessario farlo in un terminato modo: la parte orizzontale della cintura va posizionata più in basso possibile, al fine di non esercitare pressione sul ventre. La porzione diagonale della cintura, invece, va fatta passare sull’addome, tra i seni ed appoggiata sulla clavicola.

Tenere il volante ad almeno 25cm

È importante allontanare il volante dalla seduta, portandolo ad una distanza di circa 25cm, per evitare lesioni tra la corona del volante ed il ventre in caso di urti.

Come regolare il sedile

Considerata la crescita lenta ma costante della pancia, ti consigliamo di rivedere periodicamente la seduta, cercando ogni volta la posizione che permetta di viaggiare e guidare in comodità.

La comodità al primo posto

È consigliabile, durante il periodo di gestazione, tenere sempre la comodità al primo posto, indossando ad esempio scarpe comode, senza tacchi. Un’altra accortezza può essere quella di evitare viaggi troppo lunghi o, nel caso fossero indispensabili, affrontarli concedendosi molte pause nelle quali farsi una camminata per attivare la circolazione.

A che mese è consigliabile smettere di guidare?

In caso di assenza di complicazioni si può continuare a guidare senza limitazioni, non esistendo prescrizioni mediche specifiche in tal senso. Vale tuttavia la solita regola n° 1 della sicurezza: usare il buon senso! Qualora non ci si sentisse più a proprio agio durante la guida, quindi, l’idea migliore sarebbe quella di smettere di utilizzare l’auto.

Assicurazione Auto, niente multa senza contrassegno ma ricorda di portare sempre a bordo il certificato!

Da qualche tempo non è più obbligatorio esporre il contrassegno cartaceo dell’assicurazione sul parabrezza ma, per evitare il rischio di essere multati, è necessario avere sempre a disposizione un documento che attesti l’esistenza di una polizza attiva, nel caso i controlli elettronici della Polizia Stradale non fossero disponibili. Scopriamo qual è.

Tra le numerose novità applicate dal Ministero nell’ambito delle assicurazioni auto abbiamo già parlato del sistema di controllo informatico, messo a disposizione delle Forze dell’Ordine, con cui poter incrociare telematicamente i dati presenti nei database delle Forze dell’ordine, del Ministero dei Trasporti e della Motorizzazione Civile al fine di verificare anche la presenza di polizze assicurative attive sulla vettura.

Questo sistema ha reso superfluo il vecchio contrassegno cartaceo da apporre in evidenza sul parabrezza dell’auto. Ma per evitare di essere multati è necessario portare a bordo un altro documento, rilasciato dalla compagnia di assicurazione che certifica appunto l’esistenza della copertura assicurativa, ovvero il certificato di assicurazione. Tale documento, dal 1° settembre 2016, non deve necessariamente essere cartaceo, potendo mostrare alle Forze dell’Ordine anche la versione digitale sul proprio smartphone o tablet. L’importante è averlo a disposizione.

Qualora le Forze dell’Ordine non potessero verificare telematicamente l’esistenza di una polizza attiva sulla vettura, infatti, il certificato di assicurazione rappresenterebbe l’unica prova ufficiale ed istantanea da mostrare per dimostrare la regolare stipula della RC auto.

Ricorda quindi di portare sempre con te il certificato di assicurazione, in formato cartaceo o digitale. Il mancato rispetto di tale obbligo potrebbe procurarti una sanzione di €41, oltre alla richiesta di presentare il documento alle autorità preposte entro un termine stabilito. La mancata presentazione del documento entro i termini stabiliti porterebbe invece ad una sanzione amministrativa pari di una somma da €849 a €3.396, oltre al sequestro del mezzo.

Liti e risse in strada sempre più frequenti, secondo ASAPS nel solo 2016 hanno provocato 238 feriti e 4 morti

Tutti conosciamo purtroppo il fenomeno degli omicidi stradali, ma un dato riportato dal Portale della Sicurezza Stradale evidenzia la crescita di un altro preoccupante fenomeno: le liti e le risse in strada.

Secondo uno studio dell’osservatorio ASAPS sarebbero 183 le liti e le risse refertate in strada nel 2016, aggressioni che hanno causato 238 feriti, di cui 37 gravi, e 4 morti. Questo preoccupante dato, diffuso dal Portale della Sicurezza Stradale, evidenzia l’aggravarsi di uno dei pericoli più sottovalutati tra quelli presenti in strada. Soprattutto se si pensa che in ben 33 dei 183 episodi sono state utilizzate armi improprie (ombrello, cric, mazza da baseball), mentre in 31 sono state coinvolte armi proprie (pistole, coltelli e simili).

Accettare o innescare un litigio in strada è quindi molto pericoloso. Non si può sapere chi c’è di fronte, se un drogato oppure un ubriaco, così come un violento di natura o una persona instabile psicologicamente. Cosa ci si guadagna invece a litigare? Nulla. Lo dimostrano i numeri riportati poco sopra e confermati dall’osservatorio ASAPS.

Non litigate in strada quindi, o ancora meglio, non litigate affatto! C’è sempre da rimetterci. Se doveste imbattervi in qualche persona nervosa, lasciate correre, non rispondete e, soprattutto non scendete mai dalla vettura. Mai avvicinarsi a meno di 2 metri dalla persona che vuole coinvolgervi nel litigio e, qualora doveste perdere la calma, non cedete alla tentazione di prendere oggetti dalla macchina per spaventare l’altro.

Molti di questi consigli sembrano scontati, ma è bene ripeterli e fissarli nella mente. E ricorda sempre che il coraggio o l’onore di una persona non si misura in queste situazioni e, soprattutto non con queste modalità!

Stiamo scaldando i motori, pronti per vivere insieme a voi una nuova stagione ricca di successi!

Siamo pronti per continuare ad aiutarvi nel raggiungere le destinazioni che desiderate, offrendo un supporto affidabile anche nella gestione degli obblighi burocratici propri di chi possiede una licenza di guida.

Ci eravamo lasciati poco più di un mese fa, provati ma al tempo stesso soddisfatti dalla stagione che, grazie ed insieme a voi, siamo riusciti a chiudere tra mille soddisfazioni. Ora è giunto il momento di iniziare un altro viaggio, nel quale speriamo continuerete ad essere nostri compagni.

Continua quindi a seguirci, sia sul nostro sito web che sulla nostra pagina Facebook, dove potrai restare sempre aggiornato sulle novità dal mondo delle patenti e delle pratiche auto, delle patenti speciali e di quelle superiori, con un occhio di riguardo alle certificazioni professionali tanto care agli autotrasportatori.

Ti aspettiamo inoltre nella nostra sede, dove potrai sempre contare su di noi per il rinnovo della tua patente, così come per la semplice risoluzione di un dubbio o di una incertezza su ciò che riguarda le patenti o la guida in generale!

Noi abbiamo già scaldato i motori, pronti per iniziare insieme a voi una nuova stagione ricca di successi. Ti aspettiamo!

Pedaggio Autostradale, riduzione del 30% per le moto a partire dal 1° agosto 2017

Dopo anni di attesa il Ministero dei Trasporti ha comunicato la decisione di sganciare le tariffe autostradali delle auto da quelle delle moto, riducendo di un terzo il pedaggio a chi viaggia su due ruote a partire da agosto 2017.

È ufficiale, a partire dal 1° agosto 2017 tutti i 6,5 milioni di motociclisti circolanti in Italia potranno contare su una tariffa autostradale ridotta del 30%! Tutto è partito da una petizione lanciata sulla rivista Motociclismo nel 2016, anche se in realtà i primi tentativi di applicare una riforma delle classi di pedaggio sembrerebbero risalire a ben 25 anni fa.

L’unica condizione necessaria per usufruire di questa tariffa è quella di attivare un telepass abbinato in esclusiva con la propria moto. Nonostante l’entrata in vigore fissata al 1° agosto 2017, è stata tuttavia prevista una decorrenza effettiva al 15 settembre 2017 per permettere a Telepass di realizzare l’adeguamento tecnologico necessario.

Nell’attesa dell’entrata in vigore definitiva, il Ministero dei Trasporti e Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) hanno già ultimato la definizione delle procedure utili a rendere esecutiva questa novità già nel mese di agosto. Nel caso si arrivasse comunque al 15 settembre 2017, la differenza tra il pedaggio tradizionale e quello scontato del 30% potrà essere rimborsato ai motociclisti attraverso uno sconto.

Sanzioni maggiorate contro l’uso degli smartphone alla guida, scopri come evitarle grazie ad una App!

Sono in arrivo nuove sanzioni contro la principale causa di distrazione durante la guida, l’uso dello smartphone, ma per contrastare questo problema esiste anche un’altra soluzione: smettere di utilizzarlo. Ecco come riuscirci con l’App sviluppata da ANAS.

In America la chiamano Fo.Mo. (fear of missing out) che in italiano potremmo tradurre come ‘paura di essere tagliati fuori’. È forse questo uno dei motivi principali che porta le persone a controllare il loro smartphone circa 150 volte al giorno, circa una volta ogni sei minuti, ed il tempo passato a guidare – purtroppo – non fa eccezione. Perciò scrivere un messaggio su Whatsapp (circa 10 secondi) oppure farsi un selfie (circa 14 secondi) rappresentano alcuni delle cause più frequenti di incidenti stradali.

Secondo l’Automobile Club il 75% degli incidenti sono dovuti alla distrazione durante la guida, e molti di questi hanno a che fare con l’uso dello smartphone. Per questo la Commissione Trasporti della Camera sta innalzando le sanzioni per questo reato, arrivando dai €322 a €1.294 euro alla prima infrazione e da €644 a €2.588 euro alla seconda.

La risposta di ANAS a questo fenomeno è stata GUIDAeBASTA, l’app gratuita che ti permette di fare una cosa soltanto quando sei alla guida, la più importante: guidare. Utilizzandola tutte le distrazioni provenienti dal tuo smartphone sono neutralizzate, permettendoti così di viaggiare in sicurezza, soprattutto nei lunghi percorsi. La prima volta che la utilizzi dovrai creare una lista delle persone a te più care. Poi, ogni volta che vorrai, ti basterà attivare l’App per concentrarti solo sulla guida.

L’App ti permetterà quindi di inviare in automatico un messaggio ai tuoi preferiti per comunicare loro la durata stimata del tuo viaggio. Una volta arrivato potrai quindi disattivare la modalità viaggio semplicemente. Se invece ti fermi per una sosta puoi inviare ai tuoi preferiti la tua posizione, con un solo tap.

Ecco il link per scaricarla.