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Autore: autoscuolenelweb

Porta la Patente sempre con te, dimenticarla a casa può costarti una sanzione da €41 a €168

Abbiamo raccolto in questo articolo tutti i documenti da non dimenticare mai a casa, quando si guida un veicolo o una moto, per evitare sanzioni previste dal Codice della Strada.

“Telefono, chiavi di casa, portafogli, occhiali da sole. Ok, ho preso tutto”. Quando usciamo di casa è un’abitudine comune fare il check delle cose che potremmo aver dimenticato. Ma tra le cose veramente importanti da non scordare, se si guida un veicolo, c’è anche la patente di guida. Essere fermati da Polizia o Vigili senza tale documento potrebbe infatti costarti abbastanza caro.

In base al Codice della Strada, per poter circolare con un veicolo è necessario avere con sé una serie di documenti. Dimenticarne anche solo uno porterebbe alla violazione dell’articolo 180 che, se rilevata durante un controllo degli ufficiali addetti a questo tipo di verifica, conseguirebbe una sanzione variabile dai €41 ai €168. Dai €25 ai €99 nel caso si guidasse un ciclomotore. Oltre che all’obbligo di presentare, solitamente entro le successive 24 ore, i documenti assenti durante il controllo, presso gli uffici di Polizia. Nel caso non si rispettasse la richiesta di esibire i documenti entro i termini stabiliti, si rischierebbe quindi una ulteriore sanzione, variabile dai €419 ai €1.682.

Quali documenti bisogna portare sempre quando si guida

Oltre alla suddetta patente di guida, gli altri documenti obbligatori da portare con sé quando si guida sono:
– Carta di circolazione
– Certificato di idoneità tecnica alla circolazione o certificato di circolazione
– Attestato sui requisiti fisici e psichici, qualora ricorrano le ipotesi di cui all’art. 115 comma 2
– Documento personale di riconoscimento
– Certificato di assicurazione obbligatoria.

Dopo aver studiato, superato esami, affinato la tecnica di guida e faticato tanto per ottenerla non dimenticare la tua amata patente a casa. La prossima volta che uscirai di casa pensaci, prima di controllare le tasche alla ricerca del cellulare e di altri oggetti!

Handbike, la strada è di tutti: il Ministero autorizza la circolazione in carreggiata delle biciclette ideate per i disabili

Da ora in poi gli utilizzatori a fini sportivi delle handbikes potranno guidare nella carreggiata, esattamente come accade per tutte le altre tipologie di veicolo.

Dopo la richiesta di delucidazioni, avanzata da alcuni agenti di Polizia, il Ministero ha ufficializzato la possibilità per le persone con bisogni speciali di poter circolare in carreggiata con le loro Handbikes. A patto di rispettare le stesse regole imposte anche agli altri mezzi di trasporto. E, in forma facoltativa, di indossare giubbetti catarifrangenti o un’asta con una bandiera al fine di risultare più visibili agli altri.

I dubbi avanzati dagli agenti di Polizia, solo in apparenza cinici, sono giustificati da una serie di caratteristiche delle handbikes. Utilizzate dalle persone con disabilità agli arti inferiori, queste sono infatti molto basse e difficilmente visibili. Il loro transito è poi caratterizzato da una velocità ridotta, così come accade per le biciclette, il cui rapporto con gli automobilisti è notoriamente non dei migliori.

Cosa sono le HANDBIKES?

Una handbike è un particolare tipo di bicicletta, spesso dotata di tre ruote, che si muove tramite delle manovelle mosse grazie alle braccia. È quindi spesso usata da persone con disabilità o malformazioni agli arti inferiori, soprattutto a fini sportivi. Parliamo della stessa disciplina praticata con enorme successo da famosissimo Alex Zanardi, pluri Campione paraolimpico, europeo ed internazionale, oltre che esempio umano di come uno sport possa offrire alle persone uno stimolo per non arrendersi davanti ad una disabilità e, al contrario, superare i propri limiti.

Ciò che accomuna tutti è tuttavia la strada, e le leggi che la regolano. Che se rispettate da tutti possono senza dubbio far convivere in tranquillità e sicurezza le diverse tipologie di veicoli.

Le multe saranno notificate tramite mail, ma solo a chi possiede una PEC

Il nuovo decreto, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dispone l’ingresso delle multe notificate via mail ai possessori di PEC: si risparmieranno i costi di notifica ma sarà più difficile contestare le sanzioni.

Questa novità coinvolge tutti gli automobilisti possessori di una Posta elettronica certificata (PEC), modificando il tradizionale iter di notifica delle multe dovute alle violazioni del Codice della Strada. Le multe, infatti, saranno inviate direttamente tramite mail. Nulla cambia invece per i possessori di mail normali, i quali continueranno a ricevere le notifiche attraverso la posta cartacea tradizionale.

I vantaggi

La notifica via mail potrà di certo contribuire a snellire le procedure, velocizzandole notevolmente. Altro pro è rappresentato dall’eliminazione delle spese e degli oneri di notifica, generalmente sostenute dal destinatario della notifica stessa.

Gli svantaggi

I contro riguardano soprattutto i ‘furbetti’ che, in molti casi, contestavano le multe sostenendo ad esempio di non averle mai ricevute. L’invio sulla PEC equivale infatti ad una notifica effettiva dal momento stesso della ricezione della mail, indipendentemente dall’averla aperta o meno.

Cosa succede se si finge di non possedere una PEC?

Nel momento in cui gli organi di Polizia dovessero contestare una violazione del Codice della Strada, gli stessi saranno obbligati a chiedere all’automobilista la sua PEC. Mentire a questa domanda potrebbe essere seriamente controproducente, poiché gli organi accertatori potrebbero provvedere successivamente ad effettuare una ricerca negli appositi registri pubblici, dai quali scoprirebbero facilmente la verità, aumentando la sanzione.

Cosa è contenuto nella notifica via PEC

Tutto ciò che è generalmente contenuto in una contestazione tradizionale: i nomi degli agenti, il loro posto di Polizia e tutti i dati relativi alla sanzione, compreso ovviamente l’importo.

Già pagato il Bollo Auto 2018? Leggi qui le riduzioni, esenzioni e termini da rispettare

Gennaio e febbraio sono mesi ‘caldi’ per quanto riguarda uno dei tributi più seccanti per i possessori di un veicolo o di una moto: il bollo. Abbiamo raccolto in questo articolo tutte le informazioni necessarie per rispettare tale obbligo, compresi i casi in cui è possibile evitare di pagarlo o, perlomeno, ottenere significative riduzioni sul suo importo.

Come ogni inizio di anno tutti i possessori di autoveicoli e motoveicoli immatricolati in Italia sono chiamati a pagare il Bollo, un tributo che varia da Regione a Regione che, se non rispettato, può portare a sanzioni economiche o il ritiro del veicolo. Ciò che accomuna invece ogni Regione è la scadenza, che combacia con l’ultimo giorno del mese successivo a quello della precedente scadenza.

Come si calcola l’importo da pagare

L’importo varia a seconda della potenza del veicolo, espressa sul libretto in Kw, ed ai cavalli. Per calcolarlo è sufficiente visitare la sezione dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate, raggiungibile CLICCANDO QUI, ed inserire le informazioni richieste relative al proprio veicolo.

Come varia l’importo se si paga dopo la scadenza?

Il consiglio è ovviamente quello di pagare la tassa entro il termine ultimo, che ricordiamo essere l’ultimo giorno del mese successivo a quello della precedente scadenza. In caso di ritardo, tuttavia, la maggiorazione corrisponderà proporzionalmente al numero di giorni trascorsi dall’ultimo termine utile.

Riduzioni ed esenzioni del bollo auto e moto

Tutti i rientranti nella legge 104, ovvero le persone disabili con condizione permanente, sono esenti dal pagamento di questo tributo. Includendo quindi coloro siano afflitti ad esempio da sordità, impedimenti delle capacità motorie o da varie forme di handicap psichico. Hanno invece diritto ad una riduzione del 25% i possessori di veicoli elettrici, ibridi, a metano o GPL. Tale riduzione può però variare a seconda della Regione di appartenenza. Infine, sono previste importanti riduzioni anche per i possessori di veicoli storici con almeno 20 anni di vita.

Arrivano le Smart Car in grado di spiegare al cliente il funzionamento dei dispositivi presenti a bordo

Il primo brand a sperimentare questo servizio è stato la Mercedes-Benz che, installando un ‘assistente virtuale’ sulle Classe E e Classe S, potrà aiutare il cliente a conoscere il funzionamento dei dispositivi presenti a bordo. Funzione che approderà presto anche sulle vetture di altri marchi.

Conoscere tutti i segreti della propria auto e controllarne ogni parametro o funzionalità diventerà presto molto più semplice. Come? Basterà chiederlo al veicolo stesso. È questa l’ultima sfida lanciata dalla Mercedes-Benz, che attraverso l’App ‘Ask Mercedes’ potrebbe dettare una linea presto condivisa da tutte le altre case produttrici.

La continua crescita tecnologica delle auto moderne sta certamente contribuendo ad offrire agli automobilisti molte funzioni utili ed innovative, spesso non sfruttate per via della poca familiarità con le stesse. Se hai ultimamente acquistato un veicolo ti sarò infatti capitato di aggiungere pacchetti o servizi affascinanti, e di utilizzarli poco o per nulla una volta ritirata. Leggere le istruzioni cartacee non capita spesso, per questo Mercedes-Benz ha pensato di assegnare alla stessa auto il compito di raccontarsi al proprio proprietario.

Domande come “Come faccio ad attivare la funzione per consumare meno carburante” oppure “Come faccio a capire quando rabboccare l’olio del motore?” o ancora “Come si fa a personalizzare il sistema di parcheggio assistito” potranno quindi essere poste direttamente al veicolo, che attraverso un’assistente virtuale saprà rispondere tempestivamente alle richieste.

“Stiamo creando per il cliente un’esperienza personalizzata che si spinge ben oltre la vettura – ha dichiarato Britta Seeger, membro del Board of management di Daimler AG e responsabile Mercedes-Benz cars sales – Grazie a servizi innovativi quali ‘Ask Mercedes’ continuiamo a potenziare il nostro ecosistema digitale, integrando foto e video oltre ad essere presenti link alle Istruzioni d’uso ed a YouTube”.

Questo progresso porterà gli utenti, soprattutto quelli di questa generazione e di quelle future, a dover studiare meno il funzionamento dell’auto? Sarà ancora necessario durante l’esame pratico aprire il cofano e rispondere alle domande poste dall’esaminatore o ci penserà direttamente l’auto al posto nostro? La risposta la potremo avere solo in futuro. L’importante è che soluzioni come queste possano confermarsi utili a stimolare un utilizzo sempre più consapevole dei mezzi di trasporto, semplificandone l’utilizzo senza però rinunciare alla consapevolezza dei rischi e dei pericoli che ne derivano.

Fonte: repubblica.it

Aumento Pedaggi Autostradali, le regole per risparmiare sul carburante grazie all’Eco-Driving

Il 2018 ha portato con sé un aumento delle tariffe autostradali, ma è possibile ammortizzare questi costi seguendo delle semplici regole alla guida, utili anche a ridurre l’inquinamento ed aumentare la sicurezza stradale.

Gli aumenti dei pedaggi autostradali introdotti nel 2018, così come quelli delle assicurazioni auto e moto, porteranno molti di noi a sopportare maggiori costi rispetto all’anno precedente. Ma è possibile risparmiare su altre cose, al fine di ammortizzare questi sovrapprezzi, adottando una guida basata sui principi dell’Eco-Driving: scopriamo quali sono.

Adottare una guida tranquilla, senza accelerate e frenate brusche

Accelerare e frenare dolcemente contribuisce sicuramente a ridurre i costi del carburante, oltre che a salvaguardare la generale manutenzione del mezzo. ‘Tirare le marce’ aumenta inoltre le emissioni, tutti validi motivi per guidare evitando brusche frenate e cambi di marcia inutili, così come i colpi di acceleratore quando si è fermi al semaforo o in un parcheggio.

Quanto si risparmia? FINO A €240 L’ANNO!

Mantenere una velocità costante alla guida, rispettando i consigli finora elencati, può contribuire a risparmiare il 35% di carburante, generando un risparmio medio di circa €110 l’anno. Evitare le brusche frenate, anticipando ad esempio i rallentamenti, genera invece un risparmio di circa il 10%, pari a circa €90 l’anno. Infine, evitare di scaldare il motore si possono risparmiare fino a 2 litri di carburante al mese, stimabili in circa €40 l’anno.

Controllare periodicamente lo stato delle gomme e della manutenzione del mezzo

Anche una buona manutenzione degli penumatici aiuta a risparmiare, e bastano poche azioni per poterlo fare. Ad esempio, è importante controllare la pressione delle gomme, soprattutto nei periodi freddi, almeno una volta al mese. La pressione bassa, infatti, aumenta significantemente i consumi di carburante incrementando la resistenza degli pneumatici al rotolamento. Ti consigliamo poi di togliere dal mezzo i porta sci o i porta pacchi, qualora non fossero necessari. Questi accessori aumentano infatti la resistenza aerodinamica, e di conseguenza i consumi di carburante. Stesso discorso vale per i finestrini aperti, che in marcia producono lo stesso effetto dei porta sci e dei porta pacchi.

Quanto si risparmia? FINO A €70 L’ANNO!

Mantenendo una corretta pressione degli pneumatici si risparmia circa il 3% del carburante, pari a circa €60 l’anno. È possibile anche acquistare pneumatici full-saver, minimizzando l’attrito con l’asfalto, risparmiando circa €60 l’anno. Porta sci e porta pacchi aumentano invece i consumi del 10%, pari a circa €10 l’anno.

Questi stime di risparmio, classificate dall’Ente Nazionale Idrocarburi, possono quindi aiutare tutti noi ad ammortizzare l’aumento dei costi introdotti in questo nuovo anno. Ma rispettare le regole dell’Eco-Driving è utile soprattutto a migliorare la sicurezza stradale, cosa ancora più importante rispetto alla gestione dei costi!

Fonte: Ente Nazionale Idrocarburi

Bambini con il giubbotto sul seggiolino auto: perché è pericoloso

Recenti crash test hanno dimostrato i rischi a cui si va incontro mettendo un bambino su un seggiolino auto con indosso il giubbotto invernale: questa azione, che tutti ritengono normale e quotidiana, nasconde invece dei rischi potenzialmente fatali.

Quando trasportiamo bambini in auto siamo abituati a pensare che un seggiolino possa essere sufficiente a garantire loro una completa incolumità: una serie di test hanno però dimostrato come un errore comune, e spesso sottovalutato, possa esporre i nostri figli ad un pericolo potenzialmente fatale, scopriamo in questo video qual è.

I giubbotti, soprattutto quelli molto voluminosi, impediscono quindi che il piccolo resti ancorato al seggiolino in caso di incidente. Nel video ciò è evidente, ma come possiamo fare quindi a tenere i bambini al caldo e, soprattutto al sicuro? Una possibilità potrebbe essere l’utilizzo di un plaid o di una coperta in macchina, oppure si potrebbe togliere il giubbotto al bambino, fissarlo al seggiolino e solo dopo coprirlo con il suo giubbotto.

Noi, come insegniamo a tutti i nostri corsisti, riteniamo che la soluzione migliore sia la prevenzione. Essere consapevoli dei rischi della strada è infatti la condizione fondamentale per proteggere noi stessi, i nostri passeggeri e gli altri. Ciò non toglie che consigli come quelli riportati nel video possano giocare un ruolo chiave in caso di incidente, vi invitiamo perciò a seguirli e diffonderli il più possibile.

Fonte: sicurauto

Catene auto a bordo, sai come montarle nel modo corretto? Guarda il VIDEO tutorial

Acquistando le catene da neve puoi evitare le sanzioni previste dal Codice della Strada ma sei sicuro di sapere come montarle correttamente sulla tua auto? Ecco un video in cui il team di eBay spiega con precisione come farlo.

Il grande freddo è arrivato, dando ufficialmente il via al periodo che come ogni anno impone agli automobilisti di montare gli pneumatici invernali o di tenere le catene da neve a bordo. Se sei tra quelli che hanno scelto la seconda opzione, evita di smontare la tua auto e guardati questo video tutorial realizzato dal team di eBay utile a capire come montarle nel modo corretto.

Ti consigliamo di fare una prova di montaggio in una situazione tranquilla, senza la presenza di neve, magari in un parcheggio o nel giardino di casa tua. In questo modo potrai acquisire confidenza con il montaggio delle catene da neve, ed essere sicuro di riuscirci anche in circostanze più complicate, quando realmente ne avrai bisogno.

Fonte: eBay QHelp

Pneumatici Invernali e Catene a Bordo 2017, non dimenticare l’obbligo per evitare sanzioni da €85 a €338

L’inverno è alle porte e, come ogni anno, scatta in questo periodo l’obbligo per gli automobilisti di montare pneumatici invernali o di tenere a bordo le catene da neve per poter circolare su circa il 30% delle strade italiane.

Lo scorso 15 novembre 2017 è scattato l’obbligo di montare pneumatici invernali o di mettere le catene da neve nel vano bagagli per poter circolare su parte della rete stradale nazionale. Per gli inadempienti sono previste sanzioni più o meno aspre, ma la sicurezza rimane sempre il motivo più importante per adeguarsi e tutelare se stessi, la propria vettura e, soprattutto gli altri.

Il disagio che anche una sola auto in panne può creare alla viabilità generale rappresenta poi un altro valido motivo per rispettare l’obbligo e garantirsi delle condizioni di guida in sicurezza. Pneumatici invernali e catene svolgono infatti un ruolo fondamentale qualora si venisse sorpresi dal maltempo, utili ad evitare di ritrovarsi in difficoltà con il rischio di coinvolgere anche gli altri.

Questo obbligo fa riferimento all’articolo 6 del Codice della Strada, coinvolgendo circa il 30% delle strade italiane. In caso di inosservanza di tale obbligo, il Codice prevede una sanzione pecuniaria dai €85 ai €338 (che diventerebbero €59,90 nel caso si pagasse entro 5 giorni dalla notifica). Ogni Regione Italiana ha diramato delle indicazioni precise sulle strade coperte da tale obbligo: ti consigliamo perciò di visitare il loro sito istituzionale (cliccando QUI) e di selezionare la tua zona per conoscerle ed adeguarti.

Vuoi sfruttare il Black Friday per personalizzare la tua auto? Bene, ma occhio alle truffe!

Vi proponiamo oggi una serie di consigli, diffusi da una delle aziende leader nel campo della sicurezza informatica, su come evitare truffe e raggiri in questa giornata mondiale di sconti sul web!

Oggi molti siti di vendita online stanno proponendo prodotti per auto e moto (e non solo) a prezzi scontati. Altrettanti, purtroppo, ne stanno approfittando per rifilare truffe e raggiri: vi proponiamo quindi i consigli di Barracuda Networks, azienda leader della sicurezza informatica, per evitare di finire nelle grinfie dei cyber criminali.

Occhio alle offerte ricevute via mail

Tutti noi stiamo ricevendo in queste ore molte email di offerte, inviate da brand conosciuti a cui abbiamo in passato fornito delle informazioni (la mail ad esempio) in occasione di promozioni, acquisti precedenti o per partecipare a concorsi. Ma a volte l’apparenza inganna, tali messaggi potrebbero infatti essere stati inviati da mail molto simili a quelle utilizzate dai brand reali. Evitate quindi di cliccare su link presenti in queste mail, verificate bene l’indirizzo di posta da cui le avete ricevute e, soprattutto, non cedete mai le vostre informazioni importanti qualora vi fossero richieste nella mail. Meglio piuttosto accedere al sito ufficiale e, abbandonata e cancellata la mail, eseguire le operazioni senza correre rischi!

Occhio ai link

Non cliccate subito sui link che vi promettono di condurvi in pagine piene di offerte incredibili. Passate prima con il mouse sopra il link, senza cliccare, per vedere nella parte in basso a destra dello schermo il link a cui esso vi condurrà. Qualora notaste stranezze nel link (ad esempio amazon.net piuttosto che amazon it, oppure ebayx.it anziché ebay.it) non lo cliccate!

Meglio scegliere siti sicuri e certificati

Ma come si riconoscono? Basta verificare che nel browser da cui navighi, poco prima della URL dell’indirizzo, sia presente la scritta ‘Secure’! Ciò indica che il sito che state visitando è dotato di certificato di sicurezza SSL, una garanzia sufficiente per poterlo navigare senza incorrere in truffe.

Fonte: Barracuda Networks

Simulatori di Guida riconosciuti dal Ministero, l’Italia si adegua alle direttive europee

L’impiego didattico dei simulatori di guida sarà elevato a strumento di alta qualità, compatibile quindi per effettuare guide certificate. Nella direttiva del Ministero vengono descritti i requisiti che i simulatori dovranno avere: ancora distanti dai modelli attuali, ma ci siamo quasi.

La simulazione di guida ha affascinato tutti sin dal suo arrivo in Italia, offrendo ai candidati per il conseguimento di qualsiasi patente la possibilità di approcciarsi alla guida in totale sicurezza. Molte autoscuole già offrono la possibilità di utilizzare tali simulatori, anche se i requisiti imposti dall’Unione Europea per poter inserire ufficialmente questi strumenti nei programmi didattici potrebbero essere elevati e quindi molto dispendiosi.

Un simulatore è davvero utile a trasmettere sicurezza ai candidati?

La vera guida in strada, senza dubbio, non può essere sostituita con nessuna forma di simulazione. Anche se, come accade ad esempio nel campo aeronautico, i simulatori svolgono un ruolo importante per permettere ai piloti di imparare come utilizzare la strumentazione, prima di volare realmente ed affrontare conseguenti situazioni di pericolo. Lo stesso discorso può valere per la guida dei veicoli: cambiare le marce guardando il cambio o utilizzare in modo inadeguato il volante sono errori tipici che possono essere corretti con l’utilizzo di un simulatore, senza esporre il candidato a pericoli e consentendogli di immettersi poi in strada in sicurezza.

L’utilizzo del simulatore può inoltre fornire un grande supporto nell’apprendimento della cosiddetta guida difensiva: la capacità di avvertire e quindi prevenire un pericolo. Le guide simulate contribuiscono infatti ad alzare la percezione del pericolo nei futuri guidatori, potendo di fatto vivere – a rischio 0 – situazioni di pericolo che potrebbero manifestarsi in strada, oppure simulando le guide notturne in autostrada che, soprattutto in alcune stagioni dell’anno, difficilmente possono essere eseguite.

A che punto siamo in Italia?

In Italia non siamo ancora pronti per sfruttare al massimo le guide simulate in autoscuola, almeno in forma ufficiale. Nessun simulatore è attualmente abilitato e i requisiti forniti dal ministero sono ancora distanti dal poter essere applicati concretamente. Ma ci siamo quasi, ed il Decreto del Ministero dei Trasporti emesso in data 17/08/2017 rappresenta sicuramente un passo importante verso tale adeguamento.