Skip to main content

Autore: autoscuolenelweb

Revisione Auto, riportare il chilometraggio della vettura al momento della revisione diventa obbligatorio

Dal prossimo 20 maggio le revisioni auto dovranno attenersi a delle precise direttive dettate dall’Unione Europea, rispettando standard più elevati e segnalando il chilometraggio del veicolo al momento della revisione per contrastare il fenomeno delle manomissioni dei contachilometri.

Le novità sulla revisione auto incluse dalla direttiva Europea 2014/45 entreranno in vigore dal prossimo 20 maggio 2018 e coinvolgeranno sia i proprietari delle auto che gli addetti ad eseguire la revisione. Ciò che rimarrà invariato sono invece le tempistiche, dopo i primi quattro anni dall’immatricolazione e successivamente ogni due anni, e le sanzioni per chi circola senza aver revisionato la propria auto, variabili dai €168 ai €674 e raddoppiati in caso di recidiva. Ma vediamo invece cosa cambierà.

Contrasto alla manomissione dei contachilometri

Sulla revisione dovrà essere indicato il chilometraggio della vettura al momento della revisione. La finalità di questa novità rappresenta la volontà di contrastare il fenomeno delle manomissioni dei contachilometri, per poter vendere le auto a prezzi più elevati dichiarando meno chilometri di quelli realmente percorsi. In questo modo si sposta infatti la responsabilità direttamente sul proprietario dell’auto, che di fatto diventa un garante dello stato della sua vettura.

L’attestato o certificato di revisione

Quando verrà effettuata la revisione, le officine ed i centri autorizzati rilasceranno un attestato o un certificato relativo alla vettura esaminata. In questo documento figurerà la valutazione generale del veicolo, i risultati emersi nei test e tutti i dati delle prove svolte. Saranno inoltre espressi una valutazione sulle eventuali carenze (suddivisa in tre categorie: lievi, gravi o pericolose) e la data in cui dovrà essere svolta la prossima revisione. Una copia di questo documento dovrà quindi essere inviata al Ministero Infrastrutture e Trasporti.

Controlli standard in tutta l’Unione Europea

Tutte le revisioni auto svolte nei paesi membri dell’Unione dovranno rispettare le stesse regole, imponendo che a poterle eseguire potranno essere solamente ispettori ministeriali o tecnici autorizzati con un livello elevato di capacità e competenze. Perciò sarà richiesto di frequentare corsi di aggiornamento e di omologare le apparecchiature usate. A garantire l’adempimento di tali obblighi sarà incaricato un organismo di supervisione.

Cosa succede in caso di perdita totale dei punti patente: penalità, verifica saldo e modalità di recupero

È possibile continuare a guidare, impegnandosi però a recuperare tutti e 20 i punti attraverso la cosiddetta revisione della patente entro 30 giorni. ma in cosa consiste? E cosa succede nel caso non si rispettasse tale obbligo? Facciamo chiarezza.

Quando si compiono una serie di infrazioni oppure ci si ‘dimentica’ di pagare troppe multe è possibile perdere tutti i punti della propria patente. In questo caso la legge impone al titolare della patente un periodo limitato di tempo per provvedere al ripristino dei punti, attraverso una procedura chiamata revisione della patente, per evitare di incorrere nella sospensione a tempo indeterminato, chiamata anche revoca. Questo periodo limitato corrisponde a 30 giorni. Periodo in cui, tuttavia, è consentito di continuare a guidare.

Cosa succede appena si perdono tutti i punti patente

Il Ministero invia una lettera a casa del titolare della patente, comunicando la necessità di ripetere gli esami di teoria e di pratica di guida previsti per il classico rilascio della patente. Con questa procedura, chiamata revisione della patente di guida, sarà possibile ripristinare tutti i punti sulla propria patente. Il limite di tempo imposto dal Ministero per affrontare e superare gli esami è di 30 giorni. Ma attenzione, la mancata consegna della lettera, per qualsiasi motivo, non allungherebbe il periodo di 30 giorni quindi controlla spesso il tuo saldo punti (non solo dopo aver preso una multa) per evitare sorprese!

È possibile continuare a guidare dopo aver perso i punti e prima di aver sostenuto gli esami di revisione?

Si, nei 30 giorni previsti per sostenere e superare la revisione della patente è possibile continuare a guidare. Se allo scadere di questo periodo il titolare della patente non si presenta all’esame, o non riesce a superarlo, non potrà più usufruire del diritto provvisorio alla guida. Al contrario, se l’esame dovesse andare a buon fine nei tempi stabiliti, il titolare della patente ripristinerebbe tutti e 20 i punti potendo tornare a guidare senza problemi.

La revisione della patente di guida

L’esame prevede una prova teorica a quiz ed una di guida pratica, così come previsto per l’iter riservato ai neo patentati. Una volta sostenuto l’esame di teoria sarà quindi rilasciato un foglio rosa, con cui si dovranno eseguire le guide obbligatorie con l’istruttore in vista dell’esame pratico.

In caso di esito negativo dell’esame di revisione, la patente sarà revocata. Costringendo il candidato a dover tentare di conseguire la patente come fatto la prima volta. In questo caso, come detto in precedenza, le guide con l’istruttore e con il foglio rosa saranno le uniche possibilità per il candidato di potersi esercitare alla guida.

Come controllare il proprio saldo punti patente

Puoi venire a trovarci in autoscuola, ti aiuteremo a conoscere il tuo saldo punti e, nel caso dovessi recuperare i punti persi, ti seguiremo in tutto il percorso che ti porterà presto a recuperarli. In alternativa è possibile chiamare il numero 848.782.782, servizio è attivo 24 ore al giorno 7 giorni su 7 al costo di una telefonata urbana. O ancora, è possibile iscriversi al sito “Il portale dell’automobilista” del Ministero dei Trasporti. Al suo interno gratuitamente tutte le informazioni disponibili sui punti residui della tua patente.

Se hai ancora dubbi o domande non esitare a contattarci o a passare in sede, il nostro personale ti aiuterà a capire la tua situazione ed a gestirla nel modo più semplice e veloce. E ricorda di controllare spesso il tuo saldo punti! Come già detto la mancata consegna della lettera non ti darebbe il diritto di usufruire di più tempo per procedere alla revisione della patente, rischiando di incorrere nella revoca senza accorgertene.

Decreto Smart Road, il Ministero dei Trasporti apre alle sperimentazioni su strada delle tecnologie di “guida autonoma”

Le auto con guida autonoma, progettate per condurre in autonomia i passeggeri a bordo verso la loro destinazione, potranno essere testate nelle strade italiane. Torino sarà la prima città ad avviare la sperimentazione.

Vedere un’auto con guida autonoma fermarsi ad un semaforo sotto la Mole per poi ripartire da sola e procedere fino a destinazione è una scena che potremo vedere presto a Torino. Il capoluogo piemontese ha avviato una serie di investimenti, sostenuti dalle case automobilistiche Fiat Chrysler e General Motors, per adeguare le proprie strade a questa tecnologia, proprio come sulle strade di Mountain View, nel cuore della Silicon Valley.

Il via libera legislativo alla sperimentazione è arrivato lo scorso 18 aprile con la pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale di un decreto dal Ministero dei Trasporto lo scorso febbraio. I test dovranno essere ovviamente eseguiti esclusivamente con auto dotate di targa prova e previa autorizzazione del Ministero e dell’ente proprietario della strada. Contribuiranno al progetto, oltre a Fca e GM, anche altri importanti sponsor come Italdesign, Tim, Open Fiber e Politecnico.

Tutto ciò rappresenta un passo importante verso il futuro, in cui sarà possibile probabilmente godere di questa tecnologia e vedere completamente rinnovato l’utilizzo delle strade per come lo conosciamo. Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa sperimentazione, con la consapevolezza però che il fattore umano rimarrà sempre centrale, così come per gli aerei automatici già esistenti che, nonostante la capacità di volare in autonomia, devono per forza prevedere un pilota a bordo sempre pronto ad intervenire.

La patente continuerà infatti ad essere sempre necessaria anche con le auto in grado di ‘guidare da sole’. Tra gli emendamenti entrati in vigore nel 2016, emanati dalla sezione traffico stradale della Convenzione di Vienna e già in fase di analisi in tre paesi europei, viene specificato come le auto a guida autonoma dovranno necessariamente prevedere lo spegnimento del sistema di pilota automatico, potendo di fatto passare alla guida tradizionale.

Le attuali difficoltà burocratiche e legali legate alla messa a disposizione per il pubblico di tale tecnologia si potrebbero infatti riassumere in un concetto: la responsabilità delle auto intelligenti dovrà ricadere su qualcuno, e non sulle case automobilistiche (attualmente sono circa 15 quelle impegnate nei test) che entreranno in questo nuovo mercato. Il possesso di una patente di guida sarà quindi imprescindibile per la guida manuale, e forse anche per la supervisione di quella automatica.

Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa sperimentazione, con la consapevolezza però che il fattore umano rimarrà sempre centrale, così come per gli aerei automatici già esistenti che, nonostante la capacità di volare in autonomia, devono per forza prevedere un pilota a bordo sempre pronto ad intervenire.

Non diventare un proiettile, senza cinture di sicurezza anche solo 20Km orari possono fare la differenza

Anche gli incidenti a basse velocità possono essere letali: scopriamo insieme cosa succede durante una brusca frenata e come proteggere al meglio i propri figli, se stessi e gli altri in caso di incidente.

Quando un oggetto si muove si carica di energia cinetica e con l’aumentare della velocità richiederà una forza sempre maggiore per fermarsi. Basti pensare a quando si riceve una pallonata durante una partita di calcio: il pallone da calcio pesa circa 400 grammi ma se calciato con potenza può fare parecchio male alla persona colpita. Lo stesso accade negli incidenti stradali, nei quali i corpi si caricano di energia cinetica viaggiando di fatto alla stessa velocità del veicolo.

L’importanza della velocità

La velocità è un elemento chiave in questo fenomeno fisico e variando anche di poco può cambiare radicalmente la spinta che i corpi riceverebbero in caso di una forte decelerazione dovuta ad una brusca frenata o ad un’incidente. L’energia cinetica infatti è il risultato della massa del corpo moltiplicata per la sua velocità al quadrato, il tutto diviso due. Ciò significa che si quadruplica al raddoppio della velocità. Viaggiare a 40Km/h o a 60Km/h è quindi molto diverso ed, in caso di incidente, molto più pericoloso!

L’importanza del fissaggio: anche un semplice libro può trasformarsi in un’arma

In caso di incidente a 50Km/h, ad esempio, un bambino di 20Kg non adeguatamente fissato al proprio seggiolino viene proiettato in avanti con una forza equivalente a 400Kg, mentre un adulto sul sedile posteriore potrebbe addirittura sradicare il sedile di fronte a lui con il suo peso. Anche una valigia, o addirittura una borsetta può diventare pericolosa. Un libro di 2Kg, per fare un ultimo esempio, in caso di incidente a 50Km/h può essere proiettato in avanti con una forza equivalente a 40Kg.

Come viaggiare in sicurezza

Come ci si difende quindi da questo pericolo? Non solo fissando bene i corpi, ma facendolo nel modo corretto, per evitare che in caso di impatto o frenata continuino il loro moto procurando seri danni a se stessi o agli altri. Con un fissaggio corretto si può infatti ridurre del 75% la probabilità di procurarsi lesioni fatali e del 67% la probabilità di lesioni gravi.

Prendendo ad esempio i bambini, in Europa oltre l’80% dei genitori assicura i propri figli nei seggiolini, non tutti però lo fanno in modo adeguato. Usando ad esempio seggiolini troppo piccoli, collocandoli in senso contrario alla marcia o sul sedile anteriore. Tutte abitudini pericolosissime ed assolutamente da evitare.

La sicurezza parte sempre dalla consapevolezza

Conoscere le dinamiche finora descritte è fondamentale per controllarle ed evitarle. La prossima volta che salirete in auto, da soli o in compagnia, ricordate quindi di adottare tutte le precauzioni del caso, anche quando viaggerete a basse velocità, cercando ovviamente di prevenire queste situazioni guidando con cautela e nel rispetto degli altri.

Fonti: Sicurauto, Quattroruote, ACI

Viaggiare sulle autostrade europee diventa più facile: Italia, Spagna, Francia e Portogallo i primi Paesi ad adottare il Telepass Europeo

Un accordo tra le società autostradali di Italia, Spagna, Francia e Portogallo consente agli automobilisti italiani di poter pagare i pedaggi con un unico dispositivo in tutti questi Paesi.

Chi possiede un Telepass in Italia è ormai abituato ad evitare le code, a volte lunghe ed inesorabili, davanti ai caselli autostradali. Questa comoda abitudine rende però ancor più pesante l’attesa quando si viaggia all’estero, e si è spesso costretti a pagare a mano o con le casse automatiche. Ora è possibile evitare anche queste code, grazie al Telepass Europeo.

La società delegate ai pagamenti dei pedaggi autostradali di Italia, Spagna, Francia e Portogallo hanno infatti stipulato un accordo, offrendo ai viaggiatori un unico dispositivo con cui pagare i pedaggi in questi paesi. Questo dispositivo è offerto a chi possiede un Telepass tradizionale, e si può ritirare al costo di €6 ed attivare solamente nei periodi in cui si viaggerà all’estero, riconoscendo un canone di €2,40 mensili.

La modalità di utilizzo è la stessa di quella presente in Italia, applicabile ora anche in città come Parigi, Madrid o Barcellona. L’importo dei pedaggi pagati saranno quindi fatturai insieme ai pedaggi italiani e con le stesse modalità. Si tratta decisamente di una buona notizia per chi per lavoro o per piacere è abituato a spostarsi in auto tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Iniziative di questo tipo evidenziano la volontà di unire sempre più l’Europa, anche dal punto di vista degli spostamenti tra stati.

#CoverYourPhone, la campagna lanciata da Alex Zanardi contro l’uso dello smartphone alla guida – VIDEO

“Rovesciate la cover del vostro cellulare prima di guidare”. Con questa semplice richiesta Zanardi sta cercando di sensibilizzare tutti sul tema dell’uso degli smartphone alla guida, raccogliendo l’appoggio di colossi del settore come BMW.

Ex pilota di successo e pluri Campione paraolimpico, con #CoverYourPhone Zanardi invita tutti a girare la cover del proprio smartphone prima di guidare, così da coprirne lo schermo. Un gesto simbolico, proposto da un campione assoluto nello sport così come nella vita al fine di sensibilizzare tutti contro l’uso degli smartphone alla guida.

Un bell’esempio di come sfruttare la propria celebrità per attirare l’attenzione su un tema purtroppo molto attuale, che ogni anno produce molte vittime nelle strade. In tanti hanno deciso di aderire, condividendo il suo messaggio e l’hashtag collegato alla sua campagna, come ad esempio la BMW Italia.

Lo spot dell’iniziativa

Come nasce l’idea ‘Cover your phone’ di Alex Zanardi

Avendo molto a cuore la sicurezza stradale ci sentiamo di sposare a pieno il messaggio di Alex, invitandovi a fare altrettanto per contribuire insieme a noi a rendere la strada un posto più sicuro! #CoverYourPhone

Idoneità Patente di Guida, controlli più severi per i soggetti con diabete o problemi cardiovascolari

Entrano in vigore le modifiche richieste dall’Unione Europea ai requisiti psicofisici necessari per conseguire o rinnovare una patente di guida: ad essere coinvolti sono i soggetti colpiti da diabete mellito o malattie cardiovascolari.

Un decreto Ministeriale ha confermato l’applicazione della direttiva europea 2016/1106 sui requisiti psicofisici necessari per conseguire o rinnovare una patente di guida. Le patologie coinvolte nel decreto, che spiegheremo nel dettaglio in questo articolo, fanno riferimento al diabete mellito ed alle malattie di natura cardiovascolare.

Limitazioni in presenza di malattie cardiovascolari

Tali patologie possono provocare un improvviso calo delle funzioni cerebrali, indispensabili per poter guidare senza correre il rischio di creare situazioni di pericolo per se stessi e per gli altri. Le limitazioni alla guida per i soggetti esposti a tali rischi possono essere temporanee o permanenti, a seconda delle indicazioni fornite da un medico.

Nel dettaglio, le patologie riconducibili a queste limitazioni, ed espresse nel testo del decreto, sono: “bradiritmie, tachiaritmie, angina, pacemaker permanenti, defibrillatori, sincope, sindrome coronarica acuta, angioplastica coronarica, bypass aorto-coronarico, stenosi carotidea severa, ictus, insufficienza cardiaca, trapianto di cuore, dispositivo di assistenza cardiaca, chirurgia delle valvole cardiache, ipertensione maligna”.

Limitazioni in presenza di diabete mellito

L’ipoglicemia è invece la seconda patologia riportata nel testo del decreto, in quanto nei casi gravi e ricorrenti può menomare considerevolmente i requisiti fisici necessari per guidare. Come per le malattie cardiovascolari, la limitazione varia in funzione del parere medico o del diabetologo espresso sulle condizioni di chi ne soffre.

Qualora il parere medico, in merito ad entrambe le patologie menzionate nel decreto, dovesse offrire al guidatore la possibilità di continuare a guidare, questo dovrà comunque impegnarsi nel sottoporsi a controlli periodici e frequenti, al fine di tenere sotto controllo gli effetti della patologia stessa.

E tu, che tipo di automobilista sei?

In un divertente video promosso dalla casa automobilistica Ford sono stati elencati 12 stereotipi di automobilisti, guardalo e prova a capire a quale ti senti più vicino!

Il pignolo, il temerario oppure il pasticcione: che tipo di automobilista sei? Ed i tuoi amici? Scoprilo guardando questo divertente video promosso dalla casa automobilistica Ford.

Fonte: Ford & Zootropio

Carico Sicuro, in arrivo maggiori controlli per gli autotrasportatori sul corretto fissaggio

A partire dal 20 maggio 2018 l’Italia dovrà innalzare gli standard di sicurezza sul fissaggio del carico sui mezzi di autotrasporto professionale, destinando maggiori controlli per il rispetto degli stessi.

Gli autotrasportatori più esperti potranno pensare di conoscere già alla perfezione come fissare un carico, ma considerata la grande responsabilità a cui sono chiamati dovranno comunque imparare le norme che regolano queste operazioni e formarsi a tal proposito. Per evitare di indurre danni sia a loro stessi che agli altri automobilisti.

La soluzione? Maggiori controlli ed una formazione più mirata, entrambi destinati agli autotrasportatori. Si dovrà ad esempio studiare e conoscere alla perfezione la lettura delle cinghie, adattare i sistemi antiscivolo con codici di aderenza ben definiti ed adattare tutto questo al peso del carico, per fare qualche esempio.

L’obiettivo è quello di sfatare alcuni luoghi comuni, come ad esempio quello secondo cui un carico più pesante sia di conseguenza più sicuro perché sta fermo da solo. Al contrario, rischia di creare danni ancora più seri qualora non venisse fissato con attenzione. Lo dice la fisica, ed anche l’Unione Europea con la norma che ha introdotto.

Lo stesso vale per gli agenti di Polizia, che con tutta probabilità staranno già seguendo dei corsi formativi volti ad acquisire le competenze per riconoscere eventuali difformità già a colpo d’occhio. A partire dal 20 maggio 2018 i controlli aumenteranno, e diventeranno sempre più minuziosi. Lasciando poco spazio a chi non decidesse di adeguarsi a questi nuovi standard imposti dall’Unione Europea.

Per conoscere tutte le novità su questo innalzamento degli standard non esitare a venire a trovarci. Ti aiuteremo volentieri a formarti in materia e a rafforzare la tua qualifica di autotrasportatore, perfezionando la tua professionalità e garantendo a tutti una strada più sicura.

Elezioni 2018, cosa promettono i partiti su auto, mobilità e tasse automobilistiche

A meno di 48 ore dall’apertura dei seggi per le elezioni politiche, cerchiamo di riepilogare i punti presenti nei vari programmi elettorali legati a temi come viabilità, tasse e incentivi per auto e moto.

Le elezioni politiche 2018 hanno dato il via al solito tourbillon di promesse ed annunci sui provvedimenti che, le varie fazioni politiche, si impegneranno a realizzare qualora i voti dovessero dargli ragione. Tra i tanti temi trattati nei programmi elettorali non mancano infatti punti legati al mondo delle auto, della viabilità e delle tasse automobilistiche.

Tasse, lotta ai carburanti fossili e mobilità sono di certo gli argomenti più diffusi. Ma cerchiamo di ricapitolare cosa si sono promessi di fare in tal senso i principali partiti.

Uno dei primi punti è senza dubbio la riduzione delle tasse, promettendo di abolire quelle legate alle auto, così come quelle per la prima casa. Non mancano poi tagli anche ai prezzi dei carburanti. Di quanto? Ben 15 centesimi al litro, attraverso la cancellazione delle accise più antiche tuttora integrate nel prezzo del carburante, come ad esempio quelle legate al finanziamento della guerra in Etiopia del 1935-1936. Decisione che, se convalidata, taglierebbe le entrate dello Stato di circa 4 miliardi di euro l’anno.

In merito al tema dell’eco-sostenibilità dei mezzi di trasporto, troviamo la promessa di installare sul territorio nazionale circa 14.000 colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici nei prossimi 5 anni e quella di trasformare le auto blu in ‘auto verdi’, tutte quindi rigorosamente elettriche. Un primo passo importante, senza dubbio, per evolvere la mobilità italiana verso un modello più moderno, come ad esempio quella norvegese.

Si punta inoltre, rimanendo in tema di eco-sostenibilità, sull’inserimento di incentivi sull’acquisto delle auto alimentate da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di portarne nelle strade italiane 1 milione di entro il 2020. Altro tema, questa volta più a lungo termine, è quello delle smart cities, attraverso l’obiettivo di elettrificare i consumi del 90% entro il 2050 e diffondere sempre più servizi di car sharing, car pooling e bike sharing.

Per quanto riguarda la sicurezza, si punta ad incentivare la diffusione di veicoli con sicurezza passiva ed attiva, oltre che avviare una trasformazione digitale delle strade italiane per renderle compatibili con la diffusione di veicoli idonei a praticare la cosiddetta guida autonoma. Obiettivi sicuramente nobili ed ambiziosi, per i quali tuttavia saranno necessari sicuramente molti (moltissimi) fondi da stanziare.

Non ci resta che aspettare l’esito delle elezioni per capire quale di questi punti sarà realmente attuato, e soprattutto in che forma rispetto alle promesse fatte, sperando che qualcosa di buono possa nascere da questa nuova stagione politica.

Novità Codice della Nautica 2018, istituzione permanente del Bollino Blu e sportello telematico del diportista

Scopriamo insieme il nuovo Codice della Nautica, entrato in vigore lo scorso 13 febbraio 2018, con una serie di articoli che approfondiranno di volta in volta le novità introdotte: oggi parliamo del Bollino Blu e dello Sportello Telematico del Diportista.

Il nuovo Codice della Nautica è da poco stato ‘varato’, precisamente lo scorso 13 febbraio 2018, e per 18 mesi sarà verificato dal punto di vista della funzionalità e dell’efficacia, per arrivare quindi ad una versione definitiva. Sono molte le novità introdotte, le quali saranno affrontate in vari articoli che pubblicheremo periodicamente sul nostro sito.

Partiamo da due temi importanti in termini di snellimento burocratico e controlli amministrativi: l’istituzione permanente del Bollino Blu e la nascita dello Sportello Telematico del Diportista.

Istituzione permanente del bollino blu

Fino ad ora si trattava di una disposizione provvisoria, rinnovata di anno in anno nel periodo compreso tra giugno e settembre. Ora è diventata una legge dello Stato a tutti gli effetti. Questa novità ha già scaturito i suoi effetti nella pratica, riducendo di fatto i controlli in mare del 52% rispetto all’anno precedente. Evitando quindi l’applicazione di un gran numero di controlli esecutivi da parte delle autorità.

Nasce lo sportello telematico del diportista

Questo Registro Telematico renderà più semplice e rapido l’espletamento delle pratiche necessarie per la compravendita di barche, oltre che di quelle legate in generale alla gestione delle stesse. Finora, infatti, la documentazione cartacea era custodita dalle Capitanerie di Porto, rallentando inevitabilmente tali operazioni. Grazie allo Sportello Telematico del Diportista, perciò, le agenzie potranno operare le pratiche esattamente come avviene oggi per le automobili, con più rapidità e meno spazio per gli autori di imbrogli ed irregolarità.

Altra novità, vantaggiosa per i diportisti, coinvolge poi le documentazioni provvisorie, che saranno valide ora per 20 giorni, mentre il termine massimo consentito per il rilascio di un duplicato è stato spostato a 7 giorni.

Continua a seguire il nostro sito, dove continueremo a pubblicare approfondimenti sul nuovo Codice della Nautica, come ad esempio l’introduzione dell’alcol-test sul modello di quanto già previsto dal Codice della strada o le nuove norme anche per la locazione e il noleggio di natanti.

Esami Quiz, candidati obbligati a presentare il Codice Fiscale prima dell’esame: un altro passo verso l’autenticazione con impronta digitale?

Il Ministero rafforza la procedura di autenticazione dei candidati all’esame teorico coinvolgendo il Codice Fiscale, che dovrà essere presentato ed inserito sul computer al momento dell’esame. Ma come si potrebbe rendere l’autenticazione ancor più sicura? Magari con l’ausilio di una tecnologia che tutti conosciamo ormai bene.

Da gennaio 2018 il Ministero ha introdotto una nuova verifica di autenticazione preliminare all’esame teorico informatizzato, richiedendo ai candidati di esibire oltre ai soliti documenti anche il proprio Codice Fiscale. Lo stesso dovrà essere inserito anche in una maschera del computer prima di iniziare l’esame a quiz.

Ti ricordiamo quindi di portare con te il Codice Fiscale il giorno in cui dovrai sostenere l’esame di teoria. Senza questo documento, oltre a quello di identità ed il cosiddetto ‘statino’, non ti sarà infatti possibile prendere parte all’esame.

Con questa novità si intende evidentemente rafforzare il regolare svolgimento degli esami, ma riflettendoci esiste forse una tecnologia che potrebbe porre definitivamente fine al fenomeno dei ‘furbetti’. Parliamo del riconoscitore di impronta digitale, l’ormai noto Touch ID, disponibile su gran parte degli smartphone e tablet in possesso dei più. Chissà che questa ulteriore verifica con Codice Fiscale, imposta dal Ministero, non possa trattarsi solo di un passo intermedio, necessario per arrivare ad introdurre un giorno il riconoscimento digitale prima di un esame.

Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, tranne la certezza che chi studia e si prepara con dedizione all’esame non avrà mai nulla da temere.