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Autore: autoscuolenelweb

Esame moto, candidati sempre più sicuri con le nuove prove: aumentano i promossi

Dopo qualche difficoltà iniziale, i candidati che riescono a conseguire la patente moto con il nuovo esame aumentano sempre di più. E dal 1° luglio le prove saranno misurare da dispositivi automatici.

Le recenti novità applicate sull’esame di conseguimento della patente moto ha creato non poche polemiche ma, dopo qualche mese di ambientamento, i motociclisti del futuro sembrano aver finalmente preso confidenza con le prove. Aumentano infatti i candidati promossi.

Considerato più difficile di quello precedente, il nuovo esame moto prevede l’esecuzione da parte del candidato di prove a tempo, entro cui devono completare dei percorsi e dimostrare la loro preparazione. E dal 1° luglio le due prove pratiche per conseguire la patente della moto saranno cronometrate con dispositivi automatici, per avere sempre più trasparenza nelle prove d’esame.

Un esame a tempo garantisce inoltre un livello di padronanza della moto superiore, con un conseguente beneficio per tutti: avere una strada più sicura e trafficata da motociclisti preparati e prudenti. Le autoscuole come la nostra hanno infatti accolto questa novità come un passo in avanti, per cui è però necessario prepararsi bene all’esame ed affrontarlo con competenza e serenità.

Bambini in viaggio, i 7 consigli per difenderli dal mal d’auto secondo la Fondazione Ania e Bambino Gesù

Ipersensibili e delicati, i bambini vanno protetti seguendo delle azioni precise quando si affronta un viaggio in auto, specialmente se di media o lunga durata. Ecco cosa consigliano l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la Fondazione ANIA.

In prossimità delle vacanze in molti decidono di raggiungere la propria destinazione in auto insieme a tutta la famiglia. Chi ha bambini piccoli deve però provvedere a delle accortezze speciali, come confermano l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e della Fondazione ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) in uno speciale del nuovo numero del magazine digitale “A scuola di salute”.

I bambini in auto necessitano di maggiore protezione

Ipersensibili e delicati, i bambini hanno una resistenza muscolare e una delicatezza degli organi minori rispetto agli adulti. Per loro un viaggio in auto può rappresentare un’insidia, oltre che un pericolo maggiore qualora non venissero prese le dovute precauzioni da parte dei genitori.

Secondo alcuni dati ACI-ISTAT elaborati da Fondazione ANIA, infatti, nel 2017 in Italia le vittime della strada sono state oltre 3.000: di queste, 43 sono stati bambini da 0 a 14 anni. Molti dei quali dovute ad incidenti a basse velocità e su percorsi brevi. Spesso si tende a sottovalutare certi rischi, vi consigliamo quindi di seguire le regole di buon uso dei seggiolini ed evitare assolutamente di tenere il bambino in braccio quando si è in auto.

Come evitare il mal d’auto ai bambini

Nel magazine viene spiegato come questo disturbo colpisca circa il 30% dei bambini. La causa è l’ipersensibilità del centro dell’equilibrio, situato all’interno dell’orecchio e che provoca pallore, sbadigli, sudorazione fredda e nausea fino al vomito. Nell’articolo vengono presentati 7 consigli per evitare che tutto questo colpisca il vostro bambino durante un viaggio:

1) Il primo è quello di affrontare il viaggio quando il bimbo ha ancora sonno. Approfittare di questa condizione lo aiuterà a riposare durante il viaggio evitando di essere stimolato.

2 Mantenere una guida tranquilla e, soprattutto, regolare. Frenate brusche ed accelerazioni improvvise aumenterebbero notevolmente la sensazione di disagio nel bambino.

3) Far fare al bambino dei frequenti spuntini saltati durante il viaggio.

4) Distrarre il bambino con la musica o con dei giochi, cercando comunque di far guardare al bambino la strada davanti e non i finestrini laterali.

5) Evitare di diffondere odori forti all’interno dell’auto.

6) Mantenere l’ambiente fresco

7) Fare delle soste, per permettere al bambino di sgranchirsi le gambe

Seguendo i consigli dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e della Fondazione ANIA ridurrai le probabilità di far avvertire il mal d’auto ai tuoi bambini, rendendo anche il tuo viaggio più sereno e rilassante.

Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e della Fondazione ANIA

Disponibile anche in Italia la segnalazione degli autovelox fissi e mobili su Google Maps

Attiva per ora su dispositivi Android, questa funzione è ora disponibile anche su Google Maps Italia, grazie alla quale si possono conoscere in tempo reale le posizioni degli autovelox sia fissi che mobili.

Scaricando la versione più aggiornata dell’app Google Maps su un dispositivo Android è ora possibile ricevere delle segnalazioni sulla presenza degli autovelox, sia fissi che mobili, sulle strade italiane. Questa funzione, disponibile da tempo negli Stati Uniti, è arrivata anche nel nostro Paese. Per la versione compatibile con iOS bisognerà invece aspettare ancora un po’ di tempo.

Una volta lanciata l’app sul dispositivo, gli autovelox saranno visualizzati sia nell’anteprima della navigazione che durante il percorso. Le informazioni saranno integrate dagli stessi utenti, che potranno segnalare la presenza degli autovelox cliccando su un nuovo pulsante “+” presente nella schermata dell’app. Allo stesso modo, gli utenti potranno segnalare anche la presenza di un incidente o di una coda più o meno intensa.

La condivisione di informazioni, in questo caso come in molti altri, è molto utile nella vita di tutti i giorni e pian piano sta prendendo piede in tutti i settori, compreso quello della guida. Non bisogna però dimenticare che questi supporti servono a rendere più sicura la vita di una società. Utilizzarli per correre in strada evitando un autovelox, al contrario, tradirebbe la filosofia da cui nascono contribuendo ad aumentare i rischi piuttosto che contrastarli. Il nostro consiglio è perciò quello di utilizzare questi servizi, usandoli però con senso civico e responsabilità!

Per guidare una moto d’acqua serve la patente? La risposta è si, ecco quale conseguire

La moto d’acqua è a tutti gli effetti un natante da diporto di lunghezza inferiore a 4 metri. Per guidarla serve quindi la patente nautica e non puoi allontanarti più di un miglio (1,6 Km circa) dalla costa.

È in arrivo l’estate e quando ti troverai in spiaggia con il sole, gli occhiali ed una bella bevanda fresca in mano cosa potrebbe rendere ancora più divertente la tua giornata? Magari un bel giro su una moto d’acqua! Ma attenzione, per poterla noleggiare devi conoscere prima alcune cose.

Quale patente serve per guidare una moto d’acqua

La moto d’acqua rientra nella categoria dei natanti da diporto di lunghezza inferiore a 4 metri. Per poterla guidare, a prescindere dalla cilindrata, è infatti richiesta la patente nautica di categoria A, valida appunto per il comando e la condotta di natanti e imbarcazioni da diporto. Se hai sentito di qualche amico che l’ha noleggiata senza patente non crederci, la legge dice esattamente questo. Almeno dal 15 settembre 2005 in poi, data di entrata in vigore di questo obbligo.

Regole generali per la guida di una moto d’acqua

Tieni presente che quando si guida una moto d’acqua non è consentito allontanarsi più di un miglio, circa 1,6 Km, dalla costa. Ti ricordiamo inoltre che è possibile farlo solo nei percorsi autorizzati e adeguatamente segnalati dalle boe, indossando dispositivi di sicurezza come ad esempio la cintura di salvataggio! Inoltre la moto deve avere un dispositivo per arrestare il motore in caso di caduta in acqua del guidatore.

Sanzioni per guida senza patente

Se vuoi provare l’esperienza di guidare una moto d’acqua segui tutti i nostri consigli! E ricorda che per la guida senza patente sono previste sanzioni dai €2.100 agli €8.263!

Imbarcare l’auto su navi o traghetti, consigli utili per non commettere errori

Stai prenotando una nave o un traghetto e pensi di imbarcare la tua auto? Abbiamo raccolto per te una serie di consigli per non avere brutte sorprese prima, durante e dopo il viaggio.

In molti state già pensando alle ferie estive, iniziando ad organizzare il viaggio e prenotare la vacanza. Questo articolo è rivolto a chi desidera visitare un’isola con la volontà di imbarcare la propria auto su navi o traghetti. Ecco quali sono le regole per un corretto imbarco ed una traversata sicura.

Prenota in anticipo ed inserisci correttamente le dimensioni della tua auto

In alta stagione le tratte marittime dirette alle località turistiche sono molto trafficate, è facile quindi trovarsi davanti all’impossibilità di trovare un posto libero anche per la propria auto. Una volta scelte le date della tua vacanza prenota subito il tuo biglietto ed il tuo posto auto, facendo attenzione ad inserire le dimensioni esatte dell’auto. Non farlo, o peggio, indicare dimensioni inferiori a quelle reali per risparmiare, potrebbe crearvi problemi al momento dell’imbarco rischiando di dover pagare pesanti maggiorazioni o addirittura vedersi rifiutare l’imbarco. Molti siti delle principali compagnie offrono inoltre un sistema di prenotazione semplice intuitivo, dove in alcuni casi è sufficiente inserire il modello della vettura per vederne calcolate automaticamente le dimensioni.

I biglietti non bastano, è necessario ritirare la carta d’imbarco

In molti pensano che sia sufficiente portare con sé i biglietti per potersi imbarcare. Purtroppo non è così. Una volta arrivato al porto è necessario recarsi nella biglietteria della compagnia per fare il check-in e ritirare la carta d’imbarco. Solo con questo documento sarà possibile salire a bordo ed imbarcarsi, sia a piedi che con la propria vettura. Una volta saliti a bordo tenete sempre con voi la carta d’imbarco, capita spesso che il personale della nave la richieda e sarebbe scomodo dover aprire ogni volta la propria borsa per cercarla ed esibirla.

Al momento dell’imbarco può restare a bordo dell’auto solamente il conducente

Un regolamento di sicurezza impone che i veicoli possono essere introdotti all’interno del garage della nave dal solo conducente. Inoltre, qualora aveste una vettura alimentata a GPL, è importante farlo presente al personale della nave poiché queste auto sono parcheggiate in una apposita area. Una volta parcheggiato segnatevi le indicazioni del settore in cui la lasciate, vi aiuteranno al momento dell’arrivo per ritrovarla velocemente.

Durante la navigazione il garage resta chiuso

Una volta parcheggiato ricorda di portare con te tutto quello che può servirti durante il viaggio. Non appena la navigazione sarà partita non potrai più accedere al garage, che resterà chiuso fino al momento dell’arrivo a destinazione.

Al momento dello sbarco non accendere subito il motore

Una volta arrivati a destinazione e ripreso possesso della propria auto non accendere subito il motore. Potrebbero volerci diversi minuti per uscire e passare quel tempo con tutti i motori accesi renderebbe l’aria irrespirabile per il personale della nave e per chi non è ancora salito in auto.

Le cinture di sicurezza salvano la vita, soprattutto a chi siede nei sedili posteriori: eppure in Italia ancora pochi la usano

In Italia un guidatore su cinque non indossa la cintura di sicurezza mentre per i passeggeri posteriori la media è ancora più critica: solo uno su due ne fa uso, nonostante siano proprio quelli i posti più pericolosi in caso di incidente, anche a bassa velocità.

Allacciare le cinture di sicurezza, soprattutto quelle nei sedili posteriori, è purtroppo visto spesso come un eccesso di sicurezza, a volte quasi come un fastidio. Lo confermano le ultime statistiche, che vedono l’Italia come fanalino di coda in Europa per quanto riguarda l’abitudine ad allacciare le cinture di sicurezza: un solo guidatore su cinque lo fa abitualmente, mentre solo un passeggero su due lo fa quando siede nei sedili posteriori. Non sapendo che sono proprio questi ultimi a rischiare di più in caso di sinistro, anche a basse velocità, potendo ferire loro stessi e, molto più facilmente di chi siede davanti, ferire anche chi siede intorno a loro.

È infatti dimostrato che, in caso di sinistro, il passeggero posteriore può diventare un vero e proprio oggetto senza controllo in caso di incidente. Ferendo le persone sedute nei sedili anteriori in caso di brusca frenata e, in caso di sbandata, anche chi siede di fianco a loro. La velocità applica infatti una forza sulle persone presenti nell’abitacolo in grado di aumentarne il peso percepito, ed in caso di brusca frenata i corpi – anche quelli più leggeri, come ad esempio gli oggetti – possono trasformarsi in pesi micidiali per gli altri che si trovano all’interno dell’auto al momento dell’incidente.

Rischiare la vita dovrebbe già bastare come incentivo tutti ad indossare le cinture di sicurezza. Ciò nonostante sono anche previste delle pesanti sanzioni per chi non rispetta questa basilare legge del Codice della Strada. Con importi che vanno dagli €80 ai €323 ed il decurtamento di 5 punti della patente di guida.

È ora di rimontare gli pneumatici estivi: ecco come controllare se sono in ancora in buone condizioni

Il prossimo 15 maggio scadrà il termine ultimo per sostituire gli pneumatici invernali: prima di montare di nuovo quelli estivi ricordati però di controllarne lo stato di usura.

Il prossimo 15 maggio 2019 scadrà il periodo di tolleranza previsto dalla legge per cambiare gli pneumatici invernali e sostituirli con quelli estivi. Prima di far montare quelli lasciati a riposo finora, oppure comprarne di nuovi dal proprio gommista di fiducia, è importante valutare lo stato di usura. Per farlo bastano pochi secondi.

Misurare l’usura attraverso l’indicatore

Puoi misurare l’usura delle gomme attraverso l’apposito indicatore, un piccolo tassello di gomma di 1,6 mm di spessore posto sul fondo delle scanalature principali del battistrada. L’indicatore stabilisce il limite di usura legale della gomma, quando il battistrada raggiunge quindi il livello di questo indicatore la gomma deve essere sostituita. Altrimenti rischi di incorrere in un’infrazione.

Misurare l’usura con una moneta

Un altro modo semplice e veloce per misurare l’usura di una gomma, anche se più approssimativo, è attraverso l’impiego di una moneta. Per quanto riguarda le gomme estive basta una moneta da €1: una volta inserita nella scanalatura, se le stelle incise sul bordo della moneta sono visibili allora la gomma è da sostituire. Per misurare l’usura sulle gomme invernali, invece, è necessaria una moneta da €2: se il bordo esterno argentato della moneta supera la scanalatura allora anche in questo caso la gomma è da sostituire.

Quando ti troverai a sostituire i tuoi pneumatici ricordati di fare queste prove e, qualora i tuoi pneumatici estivi non le superassero non esitare a comprarli nuovi per garantirti la sicurezza adeguata durante la guida.

Nuovo Codice della Strada, quadruplicate le sanzioni per chi usa lo smartphone alla guida

Il prossimo 15 maggio scadrà il termine ultimo per sostituire gli pneumatici invernali: prima di montare di nuovo quelli estivi ricordati però di controllarne lo stato di usura.

Il prossimo 15 maggio 2019 scadrà il periodo di tolleranza previsto dalla legge per cambiare gli pneumatici invernali e sostituirli con quelli estivi. Prima di far montare quelli lasciati a riposo finora, oppure comprarne di nuovi dal proprio gommista di fiducia, è importante valutare lo stato di usura. Per farlo bastano pochi secondi.

Misurare l’usura attraverso l’indicatore

Puoi misurare l’usura delle gomme attraverso l’apposito indicatore, un piccolo tassello di gomma di 1,6 mm di spessore posto sul fondo delle scanalature principali del battistrada. L’indicatore stabilisce il limite di usura legale della gomma, quando il battistrada raggiunge quindi il livello di questo indicatore la gomma deve essere sostituita. Altrimenti rischi di incorrere in un’infrazione.

Misurare l’usura con una moneta

Un altro modo semplice e veloce per misurare l’usura di una gomma, anche se più approssimativo, è attraverso l’impiego di una moneta. Per quanto riguarda le gomme estive basta una moneta da €1: una volta inserita nella scanalatura, se le stelle incise sul bordo della moneta sono visibili allora la gomma è da sostituire. Per misurare l’usura sulle gomme invernali, invece, è necessaria una moneta da €2: se il bordo esterno argentato della moneta supera la scanalatura allora anche in questo caso la gomma è da sostituire.

Quando ti troverai a sostituire i tuoi pneumatici ricordati di fare queste prove e, qualora i tuoi pneumatici estivi non le superassero non esitare a comprarli nuovi per garantirti la sicurezza adeguata durante la guida.

Vita da motocilista, guida alla scelta delle borse laterali ideali per la tua moto

Ecco una guida per orientarsi tra le tante tipologie di borse laterali da moto disponibili sul mercato, i requisiti di legge da rispettare e qualche consiglio per acquistare quella perfetta per te.

Il ritorno del bel tempo ha risvegliato in molti il desiderio di uscire in moto e, sia che si tratti di un giro domenicale che di una vacanza, è importante scegliere la borsa laterale adatta per le proprie esigenze. Il mercato offre una vasta scelta in termini di dimensioni, comfort e prezzo: abbiamo perciò raccolto qualche informazione utile a non fare un acquisto sbagliato.

Cosa dice la legge

Partiamo da come la legge inquadra questo importante accessorio per la tua moto. Il Codice della Strada chiarisce che la coppia di bauletti laterali non può avere un ingombro di larghezza totale superiore ad un metro. Tale vincolo è ovviamente rispettato da tutti gli accessori originali che puoi acquistare insieme alla moto. Qualora decidessi di acquistarli successivamente, tieni in conto questa importante regola, chiarita dall’articolo 170 del Codice della Strada.

Borse per la città

Una borsa grande consente di trasportare più oggetti, e la comodità è un aspetto importante da considerare. Tuttavia, un buon acquisto può essere fatto solo dopo aver considerato il tragitto medio che percorriamo ogni giorno. Se questo si svolge principalmente in città è importante puntare sull’agilità, fondamentale per affrontare il traffico metropolitano. In questo caso consigliamo di scegliere uno o due bauletti di medie dimensioni, da circa 10 / 22 litri, anche se ciò può rivelarsi scomodo quando, una volta giunti a destinazione, sarete costretti a portare a mano il casco e la giacca quando entrate in ufficio o in un ristorante. Oggetti che altrimenti potrebbero venire riposti in un paio di borse più grandi, a discapito però della facilità di guida nel traffico della città.

Borse da viaggio

In questo caso la capacità delle borse assume un’importanza determinante. Quando si viaggia è necessario portare con se abiti, accessori, dispositivi ed altri accessori ingombranti. Per tale utilizzo, sarebbe opportuno far ricadere la propria scelta su borse più ampie, dai 25 ai 48 litri, con un peso massimo trasportabile che può arrivare fino a 10kg.

Borse laterali rigide, semirigide o morbide?

Le borse rigide, realizzate ad esempio in alluminio, sono resistenti e leggere. Rappresentano perciò una delle scelte più orientate alla qualità, con il contro di imporre prezzi più alti che possono arrivare a €120 / €150 a borsa e €350 / €400 a coppia. Esistono poi le borse morbide o semirigide in plastica o poliestere, decisamente più economiche e comunque funzionali: il prezzo in questo caso scende infatti a circa €40 a borsa e €100 a coppia.

Ovviamente ognuno ha un suo gusto personale ed è giusto personalizzare la propria moto con la borsa che esteticamente più si gradisce. Ne esistono infatti di ogni tipo, con materiali economici o di pregio, prodotto da brand chic o più economici. Ti consigliamo comunque di pensare all’uso che ne farai, prima di scegliere la tua borsa da moto, ricordando che si tratta di un accessorio funzionale oltre che estetico.

La cintura di sicurezza compie 60 anni

Nel 1959 Volvo introdusse per la prima volta l’invenzione che ad oggi ha salvato più di un milione di vite: la cintura di sicurezza anteriore a tre punti, che tutti abbiamo ancora oggi nelle nostre auto.

Inserita per la prima volta nel 1959, la cintura di sicurezza è diventata negli anni uno dei principali componenti di sicurezza nell’abitacolo delle auto. Oggi, a 60 anni dalla sua invenzione, svolge ancora un ruolo fondamentale per salvaguardare la vita di chi viaggia a bordo di un veicolo, nonostante l’introduzione costante di nuove tecnologie orientate alla sicurezza.

In questi 60 anni ha salvato oltre un milioni di vite, con un metodo semplice quanto funzionale. La prima casa automobilistica ad inserirla fu Volvo a bordo del suo modello PV544. La decisione della casa produttrice di non brevettare l’idea fu dettata dalla volontà di diffonderne quanto più possibile l’utilizzo, scelta che si rivelò vincente considerato il gran numero di vite salvate fino ad oggi.

La tendenza tecnologica degli ultimi anni continua a produrre sistemi di sicurezza sempre più performanti, consentendo a tutti di poter contare su una strada più sicura. Ogni vita salvata rappresenta un successo per chi ogni giorno studia questo tipo di soluzioni, che è bene sfruttare man mano che vengono rese disponibili. Il consiglio è comunque quello di non dimenticare mai l’efficacia dei ‘vecchi’ rimedi, allacciando la cintura di sicurezza ogni volta che si sale a bordo di un’auto, anche quando si viaggia come semplici passeggeri.

Attenzione alla truffa dello specchietto, turisti inglesi e cittadini le vittime preferite a Roma

I truffatori simulano di aver subito un colpo dalla tua auto, chiedendo di risolvere la cosa pagando in contanti una piccola cifra. Scopri come riconoscere subito questa truffa ed evitare guai.

Qualche giorno fa una coppia di fratelli è stata vittima a Roma della ormai nota truffa dello specchietto, sfociata purtroppo in una lite che ha visto una delle due vittime ricoverata in ospedale. Questo episodio ha riportato in testa alle pagine dei giornali il problema della truffa dello specchietto, a cui tutti siamo a rischio ogni giorno e che nella città di Roma vede come vittime preferite i turisti inglese oltre ai cittadini romani.

Il Regno Unito allerta i turisti inglesi in visita a Roma

La frequenza con cui questa truffa si verifica ha addirittura portato il Regno Unito ad inserire nel suo vademecum dedicato alle vacanze in Italia un avviso dedicato alla truffa dello specchietto. I turisti, infatti, sono diventati tra i bersagli più colpiti del raggiro e per evitare che diano soldi ai malviventi, il Foreign Office ha deciso di allertare i suoi residenti durante il soggiorno a Roma.

Come riconoscere la truffa dello specchietto

Dopo aver individuato la vittima, gli autori di questa truffa eseguono un sorpasso o rallentano in modo da farsi sorpassare. Una volta affiancati simulano quindi un piccolo urto tra i due veicoli, tirando ad esempio un piccolo sasso contro l’auto della vittima, e qui scatta la messa in scena: dopo essere sceso dall’auto per chiarire l’accaduto, il truffatore fa credere alla vittima che lo specchietto della propria auto si sia rotto durante lo scontro. Quando invece il truffatore stesso aveva già provveduto in precedenza a romperlo. E qui scatta la proposta di risolvere privatamente il sinistro a seguito del pagamento da parte della vittima di una cifra, mediamente compresa tra i 50 ed i 150 euro.

Come comportarsi

Dopo aver ricevuto la richiesta di rimborso chiedete al truffatore di fornirvi i dati per la compilazione del modulo per la constatazione amichevole. Solo in caso di risposta positiva potrete escludere di trovarvi nel bel mezzo della truffa. Se invece troverete opposizione da parte sua, vedendo magari ridurre l’importo della cifra richiesta (da 150 a 100 Euro prima, da 100 a 50 Euro poi) ci sono ottime possibilità di trovarvi davanti ad un truffatore disonesto. In questo caso prendete le distanze, cercando di liberarvi quanto prima da quella situazione!

Sei neopatentato e stai cercando un’auto usata? Arrivano l’Ecobonus e l’Ecotassa, ecco tutto quello che c’è da sapere

Lo Stato ha deciso di premiare chi decide di acquistare auto elettriche o ibride e di prevedere un tributo qualora si scegliesse un’auto con emissioni CO2 più dannose per l’ambiente. Leggi tutto quello che c’è da sapere prima di scegliere la tua nuova auto.

Hai appena conseguito la patente B e stai cercando la tua futura auto nel mercato dell’usato? Sappi che ci sono delle interessanti novità per chi sceglie auto nuove ibride ed elettriche. Ed anche malus per chi acquista invece vetture nuove con maggiori emissioni di CO2. Questa è la nuova politica statale sul mercato delle auto prevista per il 2019, da poco formalizzata e da conoscere prima di prendere una decisione ed acquistare la tua prima auto.

Ecobonus per veicoli ibridi ed elettrici

Gli incentivi introdotti riguardano, oltre alle auto, anche moto, motorini e pulmini di piccole dimensioni. Il contributo offerto dallo Stato varia dai €1.500 ai €6.000 per l’acquisto, anche in leasing, e l’immatricolazione di veicoli nuovi con emissioni inquinanti di CO2 inferiori a 70g/km e prezzo di listino della casa di produzione inferiore a €50.000.

Per ottenere il massimo del contributo statale puoi inoltre rottamare un veicolo o un motoveicolo, della stessa categoria di quello acquistato, omologato alle classi Euro 1, Euro 2, Euro 3 o Euro 4. Il contributo, una volta calcolato, sarà quindi applicato dal venditore sotto forma di sconto sul prezzo di acquisto.

Ecotassa

L’ecotassa è un tributo da versare quando si acquista un’auto nuova con emissioni di CO2 più alte di quelle ibride o elettriche. L’importo è dovuto su tutte le auto acquistate dal 1 marzo 2019 al 31 dicembre 2021 e varia a seconda di quale dei 4 scaglioni di emissioni CO2 include la tua nuova auto. Maggiore sarà inquinante, maggiore sarà la tassa. Si paga tramite F24 e va versata in prossimità della data di acquisto. Fanno eccezione alcuni veicoli per uso speciale come camper, veicoli blindati, ambulanze e tutti i veicoli con accesso per sedia a rotelle.

Prima di scegliere quale sarà la tua prima auto, pensa bene a cosa scegliere. Le auto usate sono forse più economiche nell’acquisto immediato, ma portano con loro il rischio di subire limiti alla circolazione in futuro e tasse sempre più salate. Fare una scelta più ecosostenibile potrebbe verificarsi altrettanto conveniente grazie ai bonus statali, portandoti a risparmiare anche in futuro.

Per capire bene cosa fare e raccogliere maggiori informazioni visita la piattaforma online messa a disposizione dallo Stato per chiedere gli incentivi, disponibile all’indirizzo ecobonus.mise.gov.it