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Autore: autoscuolenelweb

CQC, novità in vigore da giugno 2014 (parte 4)

CQC, novità in vigore da giugno 2014 (parte 4)

Parlando dei corsi di formazione periodica CQC chiudiamo il nostro speciale sulle nuove norme introdotte a partire dallo scorso 4 giugno 2014. Leggi questo quarto ed ultimo articolo per scoprire le novità più importanti.

Dopo aver affrontato le modifiche sostanziali applicate alla Qualificazione Iniziale – ed ai suoi programmi di teoria e pratica – e la Qualificazione iniziale accelerata, chiudiamo oggi il nostro speciale sulle nuove norme CQC introdotte lo scorso 4 giugno 2014 parlando di Formazione Periodica CQC.

Corsi di formazione periodica

Innanzitutto i corsi di formazione periodica potranno essere frequentati 3 anni e 6 mesi prima della data di scadenza della CQC, e non più soltanto 12 mesi prima. I corsi potranno inoltre essere seguiti nelle giornate di sabato, dalle ore 8 alle ore 15, così da riuscire a completare un modulo in 7 ore.

I partecipanti potranno poi essere massimo 35, e non si potranno superare le 3 ore di assenza. Nel caso tali ore di assenza venissero superate, bisognerà recuperarle interamente entro un mese dalla fine del corso. Se le ore di assenza dovessero superare invece le 10 ore sarà necessario ripetere l’intero corso.

Per informazioni più specifiche vieni a trovarci in sede, il nostro personale saprà seguirti e consigliarti su tutte le pratiche inerenti alla CQC.

CQC, novità in vigore da giugno 2014 (parte 3)

Lo scorso 4 giugno sono entrate in vigore diverse novità riguardanti la CQC; per questo abbiamo deciso di fare chiarezza, affrontandole una ad una in una serie di articoli. in questo terzo appuntamento parliamo infatti di qualificazione iniziale accelerata.

In questo terzo appuntamento del nostro speciale sulle nuove norme CQC introduciamo le variazioni collegate alla Qualificazione Iniziale Accelerata.

Le stesse che, insieme ad altre novità, hanno sensibilmente modificato il sistema dallo scorso 4 giugno.

La qualificazione inziale accelerata varierà nei seguenti punti:

– MODULO 2: di 7 ore anziché di 5 ore;

– MODULO 3: aumenta fino ad arrivare a 10 ore (prima erano 5), integrando i ‘principi di eco-guida’;

– MODULO 4: 13 ore anziché le attuali 15;

– MODULO 5: non comprenderà più la ‘tipologia degli infortuni sul lavoro nel settore dei trasporti’, integrata ora nel modulo 7;

– MODULO 9: 5 ore invece delle attuali 10.

Nel prossimo articolo – che la prossima settimana chiuderà il nostro speciale – affronteremo infine le novità sui Corsi di Formazione Periodica e sui suoi differenti criteri di organizzazione.

CQC, novità in vigore da giugno 2014 (parte 2)

Eccoci al secondo appuntamento per scoprire insieme le nuove norme riguardanti la CQC, entrate in vigore lo scorso 4 giugno 2014. In questa seconda parte sono approfondite le modifiche nei programmi, sia teorico che pratico, della qualificazione iniziale.

Nella seconda parte di questo speciale dedicato alla CQC andiamo a scoprire le effettive modifiche applicate ai corsi – teorici e pratici – per la qualificazione iniziale.

Le abbiamo riassunte per voi qui di seguito:

Programma teorico di qualificazione iniziale

Nel programma teorico cambiano:

– MODULO 2: “peculiarità del circuito di frenatura oleo-pneumatico, limiti dell’utilizzo di freni e rallentatori, uso combinato di freni e rallentatore, ricerca del miglior compromesso fra velocità e rapporto del cambio, ricorso all’inerzia del veicolo, utilizzo dei dispositivi di rallentamento e frenatura in discesa, condotta in caso di avaria». Il modulo diventa inoltre di 15 ore anziché 10;

– MODULO 3: “curve di coppia, di potenza e di consumo specifico del motore, zona di uso ottimale del contagiri, diagrammi di ricoprimento dei rapporti di trasmissione. Ottimizzazione del consumo di carburante». Anche questo modulo sale a 20 ore, da 10, e viene integrato con i ‘principi di eco-guida’;

– MODULO 4: “durata massima della prestazione lavorativa nei trasporti; principi, applicazione e conseguenze delle norme in materia sociale nel settore dei trasporti su strada; sanzioni per omissione di uso, uso illecito o manomissione del cronotachigrafo; conoscenza del contesto sociale dell’autotrasporto: diritti e doveri del conducente in materia di qualificazione iniziale e formazione permanente». Il modulo 4 scende a 30 ore rispetto alle precedenti 25 e può essere impartito non soltanto dall’esperto in materia di organizzazione aziendale, ma anche dell’insegnante di teoria;

– MODULO 5: si alleggerisce nella sezione dedicata alla “tipologia degli infortuni sul lavoro nel settore dei trasporti», inglobato nel modulo 7, e si esaurisce con le “statistiche sugli incidenti stradali, percentuale di automezzi pesanti/autobus coinvolti, perdite in termini umani e danni materiali ed economici”;

– MODULO 7: “capacità di prevenire i rischi fisici: principi di ergonomia: movimenti e posture a rischio, condizione fisica, esercizi di mantenimento, protezione individuale» acquisisce l’insegnamento su «tipologia degli infortuni sul lavoro nel settore dei trasporti», di competenza del medico”;

– MODULO 9: “capacità di valutare le situazioni d’emergenza: condotta in situazione di emergenza: valutare la situazione, evitare di aggravare l’incidente, chiamare soccorsi, prestare assistenza e primo soccorso ai feriti, condotta in caso di incendio, evacuazione degli occupanti del mezzo pesante/dei passeggeri dell’autobus, garantire la sicurezza di tutti i passeggeri, condotta in caso di aggressione; principi di base per la compilazione del verbale di incidente». Si riduce a 10 ore rispetto alle 20 precedenti”.

Programma pratico di qualificazione iniziale

Nel programma pratico varia soltanto il modulo 2, che sarà di una sola ora, ed il modulo 4 che verrà esteso a 60 minuti anziché 30.

Nel terzo articolo, disponibile ad una settimana dalla pubblicazione del presente, tratteremo le modifiche applicate alla Qualificazione Iniziale Accelerata.

CQC, novità in vigore da giugno 2014

Il 4 giugno 2014 entreranno in vigore nuove norme concernenti la qualificazione iniziale, per quei titolari di patente (C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D o D) che devono ottenere la CQC per il trasporto merci. Scopriamole insieme in quattro articoli di approfondimento, ecco il primo.

Il nuovo decreto, che entrerà in vigore il prossimo 4 giugno 2014, andrà a modificare l’iter di acquisizione delle patenti necessarie per ottenere la CQC.

Sarà infatti possibile partecipare ad un corso per il conseguimento della CQC (presso la nostra autoscuola o in un centro di istruzione automobilistica, ndr) solo se possessori di almeno la patente B. La quale comunque non basterà per accedere alla pratica del corso; servirà quindi acquisire successivamente una patente superiore, richiedendo un certificato (CAP) attestante la qualificazione iniziale di tipo CQC.

Sarà inoltre limato il limite di età entro cui non era finora possibile conseguire la CQC: 21 anni per le patenti C e CE, 24 per D e le DE. Notevoli modifiche saranno poi applicate ai corsi (sia per la qualificazione iniziale sia quelli di formazione periodica, ndr), che andremo a riassumere nei prossimi 3 articoli con cadenza settimanale.

Consigli utili: come sostituire un pneumatico

Sostituire un pneumatico è una pratica semplice che può però nascondere delle insidie: in questa piccola guida abbiamo raccolto una serie di consigli utili in tali situazioni.

Il tempo necessario a sostituire un pneumatico è di circa 20 minuti; tempo che può diventare maggiore se non si conosce bene la propria auto. La prima cosa da fare, infatti, è leggere almeno una volta tutte le informazioni presenti nel libretto del veicolo per capire dove si trova la ruota di scorta, gli attrezzi oppure il cric.

E’ poi importante sapere che il prezzo medio per la riparazione di un pneumatico forato è di circa 10 € e che, una volta dal gommista, è consigliabile far eseguire anche convergenza ed equilibratura per avere la certezza di guidare un veicolo stabile e sicuro (anche il costo di quest’operazione è di circa 10 €).

Passiamo ora alla sostituzione. Prima di tutto è importante assicurarsi che il veicolo sia fermo: inserite quindi il freno di stazionamento e lasciate una marcia inserita. Dopodiché azionate le quattro frecce, indossate il giubbino di sicurezza e sistemate il triangolo a 50 metri dal veicolo. Prima ancora di sollevare l’auto con il cric, allentate i bulloni (sempre in senso anti orario), aiutandovi in caso con il peso del corpo. Una volta allentati potete sollevare la vettura con il cric, ponendolo nell’apposito punto di appoggio, presente vicino ad ognuna delle quattro ruote.

Lasciate la ruota a circa 5 centimetri da terra, in modo da agevolare l’inserimento della ruota gonfia, e quindi più grande. Una volta sostituita potrete serrare i bulloni, seguendo il classico schema a croce.

CONSIGLIO: Portate sempre con voi una tavoletta di legno, in modo da fornire al cric una superficie d’appoggio resistente nel caso si forasse su terra o sabbia.

Auto Elettriche, niente bollo per i primi 5 anni

Acquistare un veicolo ad emissioni ridotte comporta numerosi vantaggi, tra cui quello di non dover pagare il bollo per i primi 5 anni dal momento dell’immatricolazione.

L’innovazione delle auto elettriche consiste nel garantire un mezzo di spostamento meccanico in grado di incidere meno sulle tasche dei loro proprietari e, soprattutto, sull’ambiente. Ma non sono solo i consumi a garantire questo risparmio.

I proprietari di veicoli ad emissioni ridotte, infatti, non devono pagare il bollo per i primi 5 anni dal momento dell’immatricolazione: questo accade in diverse regioni italiane, tra cui anche nel Lazio. Una volta trascorsi i primi 5 anni, comunque, i proprietari saranno tenuti a pagare il bollo per un importo pari a circa un quarto di quanto dovuto per un corrispondente veicolo a benzina.

Viaggiare in auto: cosa serve per guidare all’estero

Sempre più persone decidono di viaggiare in auto per visitare città e paesi al di fuori dell’Italia. In questo articolo abbiamo raccolto una serie di consigli, utili ad evitare sorprese quando si guida all’estero.

Un saggio diceva che ”quello che conta non è la destinazione, ma il viaggio”. Vero. Entusiasmo e spirito d’avventura però non bastano a garantire il successo di una vacanza; è necessario conoscere bene le regole imposte ed i documenti richiesti dal paese che si intende visitare, soprattutto se si intende viaggiare a bordo della propria auto.

Partiamo con un elenco dei documenti necessari per guidare all’estero:

– Permesso internazionale (rilasciato dall’ufficio provinciale della direzione generale della motorizzazione civile del proprio luogo di residenza. E’ necessario esibire la propria patente valida);

– Delega a condurre (solo per guidare veicoli noleggiati o non di proprietà);

– Carta verde (certificato di assicurazione internazionale);

– Carnet de Passages ed Douane (documento internazionale, obbligatorio in molti stati del mondo, che permette l’importazione di veicoli privati e commerciali).

La patente italiana

Concludiamo parlando della patente italiana, con cui è possibile circolare in tutti i paesi dell’Unione Europea e dell’Europa in generale (eccezion fatta per la Federazione Russa). Per consultare gli altri paesi extra-europei in cui è consentito circolare con la patente italiana è possibile visitare il sito statale degli affari esteri, selezionando il paese che si intende visitare ed accedendo alla relativa scheda informativa.

Per ulteriori informazioni vieni a trovarci in sede!

Eco-Incentivi Auto 2014, in arrivo nuove risorse

Dal 6 maggio saranno resi disponibili 31,3 milioni di euro di eco-incentivi, al fine di stimolare l’acquisto di auto elettriche, ibride e alimentate a gas (gpl o metano) con emissioni di co2 inferiori a 120 grammi per km.

Lo scorso 3 aprile il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato un decreto finalizzato ad immettere nel mercato automobilistico 31,3 milioni di euro, al fine di stimolare l’acquisto di auto elettriche, ibride e alimentate a gas (gpl o metano) con emissioni di CO2 inferiori a 120 grammi per Km.

Le risorse saranno disponibili a partire dal 6 maggio prossimo.

Eco-incentivi

Le risorse stanziate per il 2014 ammontano in totale a 31,3 milioni di euro, che sommati alle risorse non utilizzate nel 2013 compongono la cifra totale di 63,4 milioni di euro.

Informazioni per i privati

Il 15 % dei fondi sarà destinato a tutte le tipologie di acquirenti, tra cui figurano anche i privati, per incentivare l’acquisto di auto con emissioni CO2 non superiori a 50 g per km. Ogni cittadino potrà beneficiare al massimo del 20% del valore del veicolo acquistato, fino ad una cifra massima di 5.000€.

Un’altra fetta consistente degli eco-incentivi (circa il 35%) sarà invece destinata a stimolare gli acquisti di vetture con emissioni di CO2 non superiori a 95 g per km. In quest’ultimo caso l’importo disponibile non potrà superare 4.000€.

Informazioni per aziende ed amministrazioni

Il 50% degli eco-incentivi è stato poi erogato per l’acquisto di veicoli, con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km, destinati all’utilizzo commerciale (esercizio di imprese, arti e professioni, beni strumentali nell’attività propria dell’impresa etc.). Per usufruire di questi incentivi, però, bisognerà rottamare un veicolo di almeno 10 anni.

L’importo dell’incentivo, in funzione della categoria di auto, segue la stessa logica dei privati (illustrati nel paragrafo precedente) con una sola eccezione per i veicoli con emissioni di CO2 fino a 120 g per km, per i quali il contributo sarà limitato a massimo 2 mila euro.

Recupero, salvataggio e rimorchio di imbarcazioni

Che differenza c’è tra il recupero, il salvataggio ed il rimorchio di un’imbarcazione? Di certo un aspetto importante è rappresentato dal compenso dovuto al soggetto che interviene, scopri le differenze!

La stagione nautica è vicina ed è utile ricordare la differenza tra salvataggio, recupero e rimorchio di un’imbarcazione, qualora ci si dovesse trovare in condizione di richiedere un supporto in mare.

La differenza principale da acquisire è quella del compenso da riconoscere al soggetto che interviene per una di queste tre operazioni. Tale compenso è espresso in termini di percentuale del valore dell’imbarcazione soccorsa in mare (ad esempio, il 2% del valore dell’imbarcazione deve essere corrisposto al soccorritore, oppure, il 20% del valore dell’imbarcazione etc.), con una percentuale diversa a secondo del tipo di soccorso.

Recupero

Iniziamo dal recupero, il più oneroso, che dati i rischi ed i costi affrontati dal soccorritore prevede un compenso pari al 33% del valore dell’imbarcazione! Questa alta percentuale è giustificata dalla condizione ‘fuori controllo’ dell’imbarcazione e dalla sua posizione sconosciuta all’armatore.

Salvataggio

Il salvataggio presuppone invece un intervento più mirato, evitando al soccorritore la fase di ricerca dell’imbarcazione. Per questo il compenso si aggira tra l’1% ed il 5% del valore dell’imbarcazione.

Rimorchio

Il rimorchio è infine il servizio meno oneroso per l’armatore, il quale dovrà riconoscere al soccorritore solamente le spese sostenute per il rimorchio.

Moto & Scooter, cosa fare prima di tornare in sella

Il caldo è tornato, così come la possibilità di viaggiare ogni giorno su due ruote. Prima di saltare in sella è però doveroso verificare il proprio mezzo: leggi questo articolo per scoprire 10 utili consigli.

Ripristinare la moto o lo scooter prima di tornare in sella è molto importante per iniziare la stagione in sicurezza, senza incorrere in brutte sorprese. In questo articolo vi proponiamo una serie di consigli utili su cosa verificare e su come farlo.

Pneumatici

Dalle ruote dipende la stabilità e la tenuta, nei veicoli a due ruote così come in quelli a quattro. E’ fondamentale pertanto verificarne lo stato prima di tornare in sella: la pressione, ad esempio, potrebbe variare dopo un lungo periodo di stop. Ripristinarla ai valori espressi dalla casa produttrice è infatti più che un accortezza.

Anche la condizione delle spalle delle gomme (i suoi fianchi laterali) è molto importante; in questo caso bisogna quindi controllare che non presentino crepe o screpolature. In tal caso si renderebbe necessario la sostituzione delle stesse. Per evitare che le gomme si deformino, inoltre, è utile spostare periodicamente la moto di qualche centimetro durante la fase di riposo, in modo che il peso del mezzo operi su più punti nell’arco dei mesi.

Livello dell’olio

Come prima cosa controllate che nell’apposito serbatoio del vostro mezzo ci sia una quantità sufficiente di liquido lubrificante. Quasi tutte le moto e tutti gli scooter hanno ormai una spia per segnalare la mancanza di olio, ma dopo un lungo periodo di fermo è bene controllare manualmente. L’olio reagisce bene al tempo e non dovrebbe rovinarsi in pochi mesi: è pero importante sostituirlo se lo stesso si presentasse troppo scuro o carico di sporcizia e frammenti.

Liquido dei freni

In questo caso il discorso è simile a quello affrontato poco fa per l’olio dei freni. Questa sostanza non si usura con pochi mesi ma, come per l’olio del motore, va cambiata se si presentasse troppo nera o marrone scuro.

Pastiglie dei freni

La verifica delle pastiglie dei freni si opera tramite un’ispezione visiva: se controllandole doveste scoprire dei piccoli solchi sostituitele. Idem con i dischi, nel caso presentassero dei micro-ondulamenti.

Impianto elettrico

Prima di mettervi in moto è fondamentale controllare lo stato delle luci anteriori (sia anabbaglianti che abbaglianti) e posteriori (luci di posizione e stop).

Trasmissione

Nel caso la vostra moto fosse dotata di trasmissione finale di tipo cardanico non si renderebbe necessaria una manutenzione particolare. Se la vostra trasmissione fosse invece a catena, come la maggior parte delle moto, sarebbe utile pulire la catena spennellandola con del gasolio per autotrazione (non usate la benzina!).

Revisione della batteria

Controllare la carica della batteria è un altro passaggio importante: nelle batterie classiche (non sigillate) basterà controllare la quantità di liquido presente nelle sue celle e, eventualmente, rimboccarle con dell’acqua distillata. Per quanto riguarda le batterie non sigillate, invece, si utilizza un caricatore elettronico (N.B. i mezzi di nuova generazione impiegano componenti a 12V, mentre quelli più datati utilizzano componenti a 6V).

Liquido di raffreddamento

Per verificare il livello del liquido di raffreddamento è bene utilizzare gli indicatori forniti dal costruttore del veicolo. Per il rabbocco, invece, bisogna utilizzare una miscela fatta di acqua demineralizzata e liquido per radiatori. Ti ricordiamo che tale liquido non si consuma con il tempo, ma deve comunque essere sostituito ogni due anni.

Benzina nel serbatoio

Dopo una lunga sosta è consigliabile estrarre la benzina rimasta nel serbatoio e sostituirla con del carburante nuovo. Il rischio dell’usare benzina ‘vecchia’, nei casi più gravi, è quello di compromettere i sistemi di alimentazione del veicolo.

Pulizia generale del veicolo

Nel pulire la polvere dal proprio veicolo è importante non utilizzare solventi o benzine, ma solamente shampoo e prodotti specifici per questo scopo. Per eliminare residui di grasso si usano in genere degli sgrassatori mentre per riportare la corretta lubrificazione dei cavi (frizione, acceleratore etc.) esistono sul mercato spray ad hoc.

Viaggi: scopri come caricare i bagagli in auto

Quando si affronta un lungo viaggio, o anche un semplice weekend, esistono delle accortezze su come sistemare i propri bagagli nell’auto che, se rispettati, potrebbero salvarvi la vita. Scopri quali sono in questa piccola guida!

E’ iniziata la primavera e con l’allungarsi delle giornate si sta aprendo anche la stagione delle partenze. Molti sanno che in questi casi è giusto controllare il proprio mezzo prima di mettersi in marcia

, ad esempio verificando lo stato dei pneumatici, del motore o delle le luci. C’è pero un altro aspetto, spesso sottovalutato, che se osservato potrebbe salvarvi la vita in caso di incidente:la disposizione dei bagagli.

In caso di incidente, infatti, una valigia può trasformarsi in un vero e proprio proiettile! Per questo è importante:

– Sistemare gli oggetti più pesanti nel vano di carico, riempiendo gli spazi rimasti vuoti con le borse più piccole e morbide, in modo da occupare tutto lo spazio e rendere più compatti e fermi i bagagli;

– Evitare di riporre oggetti sulla cappelliera: in caso di brusca frenata, infatti, quegli stessi oggetti si renderebbero pericolosi per i passeggeri;

– Tenere triangolo e casacca catarifrangente a portata di mano, in modo da evitare – in caso di necessità – di svuotare tutto il vano bagagli per recuperarli;

– Adeguare le luci a seconda della quantità di bagagli trasportati: sovraccaricando la parte posteriore dell’auto, infatti, anche la calibratura dei fari potrebbe essere alterata, trasformando i fari anabbaglianti in abbaglianti. Per risolvere questo problema vi basterà quindi regolare l’assetto delle luci in base alla quantità di bagagli trasportati, così da non infastidire gli altri automobilisti alla guida.

Ticket parcheggio e multe: ecco le novità!

Il ministero ha classificato come illegittime le multe effettuate quando si sosta in un parcheggio delimitato da strisce blu oltre l’orario pagato ed indicato nel ticket. Da ora in poi basterà quindi saldare la differenza per l’extra time. Scopri i dettagli leggendo questo articolo!

Niente più multe per chi parcheggia il proprio mezzo nelle strisce blu per un tempo superiore a quello pagato con il ticket: questa decisione, diffusa dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, aumenta notevolmente le possibilità di vedersi accettato un ricorso in situazioni di questo tipo.

Qualora trovaste una multa sul vostro parabrezza, quindi, tale sanzione sarebbe da ritenersi illegittima. Sarà invece necessario pagare la differenza dell’extra time (decisamente inferiore all’importo della sanzione) come spiegato nella nota ufficiale del Ministero: “Sostare troppo a lungo in un parcheggio a pagamento non può essere motivo di contravvenzione. L’eventuale evasione tariffaria – si spiega infine nella nota – non configura una violazione alle norme del Codice della Strada, bensì una mera inadempienza contrattuale”.