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Autore: autoscuolenelweb

Auto con guida autonoma, quando diventeranno realtà servirà ancora la patente?

Dalla sezione relativa al traffico stradale della convenzione di Vienna arrivano segnali concreti sul tema delle auto con guida autonoma, che potrebbero abbandonare lo stato di ‘prototipo’ per divenire presto realtà nelle nostre strade. Ma come inciderà questo cambiamento sul tema delle patenti?

Iniziamo dalle conclusioni, la patente continuerà ad essere necessaria anche con le auto in grado di ‘guidare da sole’. Questo perchè tra gli emendamenti entrati in vigore nel 2016, emanati dalla sezione traffico stradale della Convenzione di Vienna e già in fase di analisi in tre paesi europei, viene specificato come le auto a guida autonoma dovranno necessariamente prevedere lo spegnimento del sistema di pilota automatico, potendo di fatto passare alla guida tradizionale.

Le attuali difficoltà burocratiche e legali legate alla messa a disposizione per il pubblico di tale tecnologia si potrebbero infatti riassumere in un concetto: la responsabilità delle auto intelligenti dovrà ricadere su qualcuno, e non sulle case automobilistiche (attualmente sono circa 15 quelle impegnate nei test) che entreranno in questo nuovo mercato. Il possesso di una patente di guida sarà quindi imprescindibile per la guida manuale, e forse anche per la supervisione di quella automatica.

Detto questo la domanda di partenza, sulla possibile scomparsa della patente per come la conosciamo, sembrerebbe quindi del tutto retorica. Questo scenario, anche se del tutto ipotetico per ora, potrebbe quindi portare addirittura alla necessità di due patenti, mantenendo gli abitacoli delle auto del futuro molto simili a quelle che utilizziamo oggi. La prospettiva di un auto senza volante ne pedali, raffigurata in molti modelli diffusi negli ultimi anni, sembrerebbe perdere consistenza.

Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa novità, con la consapevolezza però che il fattore umano rimarrà sempre centrale, così come per gli aerei automatici già esistenti che, nonostante la capacità di volare in autonomia, devono per forza prevedere un pilota a bordo pronto ad intervenire.

Più promossi o bocciati? Ecco come sono andati i circa 2 milioni di esami di guida sostenuti in Italia nel 2016

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha appena diffuso lo studio annuale sull’esito degli esami per la patente di guida sostenuti nel 2016, che risultano essere 1.891.632.

Sono in totale 1.474.459 le patenti rilasciate nel 2016, a seguito di 1.891.632 esami sostenuti da autoscuole e privatisti. Questi dati sono recentemente stati diffusi direttamente dal Ministero, come accade ogni anno, all’interno del report sugli esiti degli esami di guida sostenuti in Italia.

Autoscuole o privatisti?

Lo studio evidenzia come il 95,86% delle persone intenzionate a conseguire una patente di guida nel 2016 in Italia abbiano di fatto preferito rivolgersi ad una autoscuola. Percentuale che si traduce in 1.813.346 sessioni d’esame organizzate dalle autoscuole di tutta Italia. Al contrario, 78.286 esami (il 4,14% del totale) sono stati sostenuti da privatisti.

Quali patenti preferiscono gli uomini e le donne?

Le patenti inferiori (auto, moto, etc.) hanno attirato un numero pressappoco simile di donne e uomini, con questi leggermente superiori in numero (56,18%) rispetto al gentil sesso (43,82%). Analizzando i numeri dello studio sulle patenti superiori (camion, autobus, etc.) ci si rende invece conto di un netto squilibrio, con la quasi totalità di uomini (96,91%) interessati a conseguirle, contro un numero molto più basso di donne (3,09%).

Gli esiti degli esami nel 2016

Come anticipato, nello studio si segnala 1.891.632 di esami di guida sostenuti in Italia, di cui il 22,05% non ha avuto purtroppo un esito positivo, attestando il numero dei bocciati a 417.173. Molti di più, 1.474.459 per l’esattezza, sono invece stati gli esami con esito positivo, corrispondenti al 77,95% del totale.

Dettaglio esami di teoria:

IDONEI: 676.262 (68,68%)

RESPINTI: 308.386 (31,32%)

Dettaglio esami di pratica:

IDONEI: 798.197 (88,01%)

RESPINTI: 108.787 (11,99%)

Da questi numeri è possibile evincere diverse realtà, come ad esempio quanto le patenti professionali, spesso collegate ad attività lavorative, restino tuttora un settore quasi esclusivamente maschile. Molto evidenti sono anche le difficoltà riscontrate dai candidati nello svolgere l’esame di teoria, con una percentuale di bocciati (31,32%) superiore di ben 20 punti percentuali rispetto a quella dell’esame di guida pratica (11,99%).

Se vuoi sapere di più su questo argomento ti invitiamo a venirci a trovare in sede.

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Guida d’Estate in ciabatte, infradito o a piedi nudi: come ci è consentito guidare quando fa caldo?

Come capita ogni anno, all’arrivo dell’estate una domanda inizia a prendere ‘piede’ tra gli automobilisti: è possibile guidare la macchina con le ciabatte, gli infradito, gli zoccoli o a piedi nudi? Scopriamo insieme la risposta.

Il caldo d’estate rende spesso insopportabile l’uso di calzature chiuse, anche durante la guida, facendo preferire agli automobilisti l’utilizzo di altre soluzioni quali le ciabatte, gli infradito, gli zoccoli o in alcuni casi la guida a piedi nudi. L’assenza di una chiusura all’altezza del tallone rende però queste soluzioni alquanto inaffidabili durante la guida, potendo sfilarsi facilmente dai piedi. Ma come viene regolata questa decisione dal Codice della Strada?

Una risposta definitiva a tale quesito, ovvero se sia consentito o meno guidare senza calzature chiuse, l’ha fornita direttamente la Polizia di Stato, in una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale lo scorso 14 luglio 2009, in cui si specificava:

non esiste più alcun divieto dal 1993 circa l’uso di calzature di tipo aperto (ciabatte, zoccoli, infradito) durante la guida di un veicolo né è vietato guidare a piedi nudi. Il conducente – si spiega nella nota ufficiale – deve autodisciplinarsi nella scelta dell’abbigliamento e degli accessori al fine di garantire un’efficace azione di guida con i piedi (accelerazione, frenata, uso della frizione)”

La scelta sulla calzatura da utilizzare rimane quindi a discrezione del guidatore. Ciò non toglie che certi pericoli vadano attentamente considerati, evitando di mettere in pericolo se stessi e gli altri. Il nostro consiglio è pertanto quello di indossare sempre e comunque scarpe leggere, senza tacco, comode ma rigorosamente chiuse. Magari portandosi dietro un paio di calzature aperte da indossare una volta arrivati a destinazione e scesi dall’auto.

Istruire, Formare, Controllare: i tre oneri fondamentali delle imprese di autotrasporto sull’utilizzo corretto del cronotachigrafo

Dopo un primo periodo di assestamento precisiamo gli oneri effettivi dei titolari delle imprese di autotrasporto sulla formazione da garantire ai propri conducenti sul corretto utilizzo del cronotachigrafo.

Con il decreto dirigenziale n. 215 del 12/12/2016, l’Unione Europea ha recentemente richiesto alle imprese di autotrasporto italiane di garantire formazione e istruzioni adeguate ai propri conducenti a proposito dell’uso dei tachigrafi, sia digitali che analogici.

Trattandosi di una novità, nelle ultime settimane hanno preso piede varie interpretazioni sull’effettiva obbligatorietà richiesta alle imprese. Riassumiamo perciò i tre oneri fondamentali per le aziende:

1. Formare attraverso con corso di formazione

2. Istruire attraverso un manuale di istruzioni

3. Controllare attraverso delle lettere di notifica

FORMARE – (ogni 5 anni) : Il Decreto Legislativo del 31 marzo 2006 (art 2), invita l’azienda a garantire un’adeguata formazione per i propri conducenti, attraverso un corso teorico e pratico sul corretto utilizzo del tachigrafo.

ISTRUIRE (ogni anno): il Decreto Dirigenziale del 12 dicembre 2016 (Prot. 215 art.7) obbliga le aziende a fornire annualmente un manuale di istruzioni, con allegata una ricevuta controfirmata dal conducente, contenente adeguate informazioni nel rispetto della norma sociale in materia di tempi di guida e di riposo e al buon funzionamento del tachigrafo.

CONTROLLARE (ogni 90 giorni): il Decreto Dirigenziale del 12 dicembre 2016 e la circolare esplicativa del 13 febbraio 2017, obbliga le imprese (ogni 90 giorni) a verificare l’attività del conducente sul corretto utilizzo del tachigrafo (soprattutto in caso di infrazioni) e notificare un resoconto sintetico attraverso una lettera controfirmata dal conducente, mantenuto almeno un anno presso la sede dell’azienda.

La nostra struttura è organizzata per fornirti da subito tutto il necessario per assolvere ai tre oneri così da evitare sanzioni e tutelare il lavoro di autotrasportatore.

Autotrasporto professionale, attese per il 2018 nuove norme sul fissaggio sicuro del carico

L’Italia dovrà innalzare gli standard di sicurezza sul fissaggio del carico sui mezzi di autotrasporto a partire dal 2018, adottando le norme dettate dall’unione europea nel 2014.

Il fissaggio sicuro del carico è per gli autotrasportatori un dovere quanto una grande responsabilità, che se eseguito con superficialità può indurre danni sia all’autotrasportatore stesso che agli altri automobilisti. Per questo l’Unione Europea ha redatto nel 2014 una serie di norme sulla sicurezza di questo ambito professionale, norme che a partire dal 2018 entreranno in vigore anche in Italia al fine di garantire il corretto fissaggio del carico sui mezzi di autotrasporto.

Alcuni autotrasportatori potrebbero pensare che, dopo anni di attività, la loro esperienza accumulata possa bastare ad eseguire un carico sicuro. Ma senza norme precise e controlli da parte delle autorità competenti non è possibile garantire una strada sicura. Anche per questo la formazione professionale sta assumendo un ruolo sempre più centrale per le imprese di autotrasporto, con corsi ed aggiornamenti sempre più mirati e frequenti, e noi come autoscuola ci stiamo adeguando per fornire un valido supporto sia agli imprenditori che ai singoli autotrasportatori.

La strada è di tutti, ed è un diritto dei cittadini poterla vivere in sicurezza. Giri di vite sulle norme possono sicuramente rappresentare un deterrente, ma secondo la nostra filosofia sono anche altri gli aspetti utili a garantire una circolazione più sicura: su tutti la cultura stradale e la piena consapevolezza delle conseguenze che le nostre scelte possono ricadere sugli altri. Per questo nella nostra autoscuola poniamo sempre questi due valori al centro del nostro metodo didattico e formativo.

Anziani al volante, come capire se si è ancora in grado di guidare

Con l’avanzare degli anni è fisiologico subire una riduzione delle prestazioni psicofisiche, riducendo di conseguenza le abilità necessarie a guidare un veicolo. In questo articolo abbiamo raccolto una serie di domande, da porre ad esempio a vostro nonno o zio, utili a valutare la loro capacità di guidare.

I fattori che incidono sulla capacità di guidare oltre una certa età sono molti, ed altrettante sono le informazioni utili a valutare se sia il caso di continuare a farlo oppure no. In questo articolo abbiamo raccolto una serie di domande, da porre ad esempio a vostro nonno o zio, utili a valutare la loro capacità di guidare.

Le seguenti domande, a cui è importante rispondere sinceramente, sono ispirate ad un test preparato dall’Ufficio prevenzione infortuni del governo svizzero:

1) Ti innervosisci nel traffico intenso o quando devi svoltare agli incroci?

2) Hai difficoltà a superare un’auto, quando viaggi su una strada secondaria?

3) In situazioni critiche, reagisci più lentamente che in passato?

4) A volte ti accorgi solo all’ultimo momento di altri utenti della strada?

5) Ti sorpassano spesso, quando guidi in città o in paese?

6) Conoscenti e amici ti hanno consigliato di rinunciare alla patente di guida?

Nel caso le risposte fornite segnalassero una predisposizione alla guida, è comunque importante osservare una serie di consigli per continuare a farlo in sicurezza.

Consigli per guidare in sicurezza

 Sostenere una volta l’anno una visita medica di controllo ed un esame della vista;

 Nel caso si assumessero medicinali, è importante informarsi sempre sugli effetti che questi potrebbero avere sulla guida;

 Non bere alcolici prima di mettersi alla guida;

 Non mettersi alla guida qualora non se non ci si senta bene;

 È preferibile guidare di giorno, magari evitando le ore di punta, in modo da concedersi delle soste durante il viaggio in caso di bisogno;

 Mantenere sempre una distanza di sicurezza sufficiente dall’auto che ci precede;

 Mantenere sempre puliti fari, parabrezza e finestrini, così da garantire una buona visione della strada.

Se desideri verificare con più accuratezza le capacità alla guida di un nonno o uno zio, vieni a trovarci in sede, i nostri istruttori qualificati sapranno fornirti tutti i consigli necessari. Ti aspettiamo!

Auto rubata, consigli utili su come comportarsi in caso di furto

Quando si subisce il furto della propria auto è facile farsi prendere dall’emotività, dalla rabbia magari, mentre la cosa da fare è senza dubbio mantenere il sangue freddo. Questo perché è importante in tali circostanze rispettare una prassi precisa, al fine di non perdere il diritto al proprio risarcimento.

Non auguriamo a nessuno di tornare nel luogo dove si era parcheggiato poco prima e di non ritrovare la propria auto. Tuttavia, sapresti cosa fare in tali circostanze? Conosci le tempistiche da rispettare per non perdere il diritto al risarcimento? In questo articolo abbiamo riportato qualche consiglio utile ad affrontare con coscienza una situazione del genere.

1) Sporgere denuncia

La prima cosa da fare è, senza dubbio, sporgere denuncia presso i Carabinieri o la Polizia. La denuncia dovrà infatti essere raccolta e trascritta da un’autorità competente, mancando di fatto un modulo predefinito a tale circostanza. Durante la stesura della denuncia è inoltre fondamentale comunicare esplicitamente l’eventuale perdita di due importanti documenti: il libretto di circolazione ed il certificato di proprietà. L’omissione di questa informazione farebbe infatti perdere il diritto al risarcimento, poiché tali documenti vanno necessariamente restituiti all’assicurazione, tranne nel fatto in cui siano stati rubati. In tal caso, appunto, questa informazione deve essere inserita nel verbale redatto dalle autorità competenti.

2) Comunicare il furto alla propria compagnia assicurativa

Dopo aver sporto denuncia è quindi necessario comunicare il furto alla propria compagnia assicurativa entro 3 giorni. Esistono due modi per farlo: il primo è contattare il proprio agente o broker personale, delegando a lui il compito di gestire la pratica con la compagnia. In alternativa, bisogna inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno entro 3 giorni dal furto, con allegata la denuncia effettuata.

3) Cosa fare se il veicolo viene ritrovato

Nel caso il veicolo venisse ritrovato si renderebbe quindi necessario inviare alla compagnia assicurativa il verbale di ritrovamento, ricevuto al momento della restituzione del veicolo da parte delle autorità competenti. Nel caso la propria polizza comprendesse anche un risarcimento per la riparazione di danni subiti in conseguenza del furto, inoltre, si renderebbe necessario comunicare al perito incaricato il luogo di sosta dell’auto ed aspettare un suo via libera prima di riprenderne possesso.

4) Dopo quanto tempo si ottiene il risarcimento

Le compagnie assicurative, di solito, liquidano il risarcimento entro 30 giorni dalla segnalazione del furto.

5) Come dare il via alle pratiche di risarcimento

Per avviare la pratica di liquidazione del risarcimento è necessario inviare alla propria compagnia assicurativa i seguenti documenti:

  • Copia autenticata della denuncia;
  • Estratto della cronologia del P.R.A;
  • Copia del certificato di chiusura inchiesta, rilasciato dalla Procura delle Repubblica del luogo dove è avvenuto il furto.

6) Cosa cambia se l’auto rubata era in leasing?

In questo caso bisogna inviare un attestato alla compagnia assicurativa al fine di certificare la cifra ancora da pagare (debito residuo) e la cifra pagata fino al giorno del furto (fatture passate).

Se hai bisogno di supporto nella gestione di queste pratiche vieni a trovarci, il nostro personale saprà aiutarti ad ottenere il risarcimento nel minor tempo possibile. Ti aspettiamo!

Patente Nautica entro 12 miglia, dal 1° marzo 2016 cambiano tempi e modalità d’esame

A partire dal 1° marzo 2016 cambieranno tempi e modalità di acquisizione della patente nautica entro 12 miglia. Le novità sono state annunciate dalla Motorizzazione lo scorso gennaio e riguardano in particolare due fasi dell’esame: gli esercizi di carteggio ed i quiz a risposta multipla.

In questo articolo abbiamo riepilogato le modifiche applicate dalla Motorizzazione in merito ai tempi e le modalità dell’esame di acquisizione della patente nautica entro le 12 miglia. La relativa circolare è stata emessa dalla Motorizzazione lo scorso gennaio 2016, ed entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 1° marzo 2016. Le modifiche riguardano in particolare la fase di esercizio di carteggio e l’esame quiz a risposta multipla.

Riepilogo delle novità

  • Esercizio di carteggio da fare a mano (con carta e compasso) in 15 minuti;
  • Esame a quiz composto da 20 domande, anziché da 60, da fare in 30 minuti;
  • I quiz ufficiali diventano quelli della Capitaneria di Genova;
  • Esame teorico e pratico saranno sostenuti in due giorni distinti, per motivi legati alle esigenze organizzative;

Scendiamo ora nei dettagli relativi alle novità dell’esame teorico.

Esercizio di carteggio

L’esercizio di carteggio, come anticipato, dovrà essere sostenuto a mano, e non più per mezzo dei quiz. Tale prova dovrà essere completata in 15 minuti ed i candidati dovranno presentarsi all’esame con il materiale occorrente per sostenerla: compasso, matita, gomma, tavole nautiche e squadrette nautiche. Durante la prova sarà inoltre ammesso l’utilizzo della calcolatrice, mentre sarà assolutamente vietato l’utilizzo di telefoni cellulari.

Concludiamo questo approfondimento con i dettagli relativi alle novità dell’esame a quiz.

Esame a quiz

L’esame a quiz, finora composto da 60 domande, a partire da marzo consisterà in 20 domande a risposta chiusa da risolvere in 30 minuti, con un massimo di 3 errori consentiti. La distribuzione dei quesiti per argomento sarà quindi così composta:

  • 2 quesiti sulla teoria della nave;
  • 2 quesiti sui motori endotermici;
  • 4 quesiti sulla sicurezza della navigazione
  • 5 quesiti sul COLREG 72 ed il segnalamento marittimo;
  • 2 quesiti sulla meteorologia;
  • 4 quesiti sulla navigazione;
  • 1 quesito sulla normativa diportistica.

Se sei interessato a prendere la patente nautica entro 12 miglia vieni a trovarci senza impegno, i nostri esperti sapranno fornirti tutte le informazioni relative a questa nuova modalità d’esame.

Fumare alla guida, introdotte multe da €500 a partire dal 2 febbraio 2016

Dallo scorso 2 febbraio è entrato ufficialmente in vigore il decreto del Ministero della Sanità volto a tutelare bambini e donne incinte dal fumo passivo in auto. Questa nuova normativa, promossa dall’Unione Europea, rientra in una serie più ampia di provvedimenti contro il fumo.

Una lunga attesa nel traffico bloccato, lo stress accumulato durante una giornata di lavoro, il bisogno di rilassarsi. Le cause che possono portare un fumatore ad accendersi una sigaretta a bordo della propria automobile sono molte. E nessuna legge, fino allo scorso 2 febbraio, impediva loro di farlo, anche durante la guida, pur rappresentando una potenziale fonte di distrazione.

Lo scorso 2 febbraio è stato però introdotto il divieto di fumare a bordo un veicolo, nel caso si trovasse in auto un bambino o una donna incinta. Questa nuova normativa, fortemente voluta dall’Unione Europea, è stata infatti introdotta per tutelare questi soggetti dai danni provocati del fumo passivo. Chi non rispettasse questa nuova normativa potrebbe quindi andare incontro a multe a partire da €500

Questo giro di vite contro il fumo in auto è stato inserito in una più ampia serie di normative, come ad esempio l’inserimento a partire da maggio 2016 di immagini volte a sensibilizzare i tabagisti (persone incoscienti al pronto soccorso, riferimenti alle malattie indotte dal fumo, etc.) e del numero verde antifumo dell’Istituto superiore di sanità (800.554.088).

Questo decreto coinvolgerà circa 10 milioni di fumatori in Italia, il 60% dei quali uomini. Il vizio del fumo, molto diffuso in Italia, provoca ogni anno tra i 70 e gli 83mila morti, un quarto dei quali compresi tra i 35 ed i 65 anni.

Mezzi Pesanti, calendario dei divieti di circolazione 2016

Il Ministero dei Trasporti ha diffuso il calendario 2016 con le date e le deroghe dei divieti di circolazione per i mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate. I giorni con dei divieti saranno 74, proprio come nel 2015, mentre le ore complessive di divieto scenderanno da 1.096 a 1.005.

La recente pubblicazione del calendario 2016 dei divieti per i mezzi pesanti non ha segnato grandi cambiamenti rispetto a quello dell’anno precedente. Il Ministero dei Trasporti ha infatti mantenuto invariato il numero di giorni contenenti un divieto (74), diminuendo tuttavia il numero complessivo di ore del divieto, diminuita di 91 ore rispetto all’anno precedente.

Questo perché, mantenendo inalterato il numero di giorni, è stata rivista la fascia oraria: nel 2015 i divieti iniziavano infatti alle 08.00, terminando alle 22.00, mentre nel 2016 inizieranno alle ore 09.00 per concludersi alla stessa ora dell’anno scorso. Il numero complessivo di ore di divieto nel 2016 sarà quindi 1.005, contro le 1.096 del 2015.

Deroga trasporti a ciclo continuo

Diffondendo il calendario 2016, il Ministero ha anche ha introdotto una semplificazione per le deroga riguardante i trasporti a ciclo continuo, che dallo scorso 1° gennaio potrà essere presentata anche alla Prefettura della Provincia di destinazione, anziché solamente a quella di partenza, come accadeva fino allo scorso 31 dicembre 2015.

Trasporti combinati

Termina infine il periodo sperimentale della deroga per i trasporti combinati, passando di fatto alla sua introduzione a livello strutturale e quindi definitivo.

Ricette da Cambusa, cosa cucinare a bordo della tua barca

Cucinare in barca non è proprio come farlo a casa, sia per gli spazi che per gli strumenti a disposizione. Ecco perché è importante scegliere bene cosa cucinare, evitando preparazioni lunghe e troppo elaborate.

I motivi che possono portare a desiderare di acquisire la patente nautica sono molti. Tra questi non manca di sicuro quello di gustare un delizioso pranzo a bordo, accompagnato magari da un buon bicchiere di vino bianco. In questo articolo ti consigliamo infatti un menù appetitoso, adatto per essere realizzato a bordo della tua barca.

Antipasto

Bruschetta con sgombro e basilico

Pochi ingredienti ed una preparazione veloce fanno di questo antipasto un’ottima soluzione per iniziare i pasti a bordo della tua barca. Vediamo insieme come prepararlo.

Ingredienti per sei persone
  • Pane da bruschetta
  • 2 confezioni di sgombro in scatola
  • Olio d’oliva q.b.
  • Sale q.b.
  • Un po’ di pesto o basilico fresco
  • 1 limone
Preparazione

Per prima cosa è necessario preparare la miscela che andrà unita allo sgombro: per prepararla basterà combinare un po’ di pesto (sarebbe meglio utilizzare il basilico, ma un barattolo di pesto è senz’altro più comodo da tenere in cambusa), il succo spremuto da un limone, un filo di olio ed un pizzico di sale. Dopo aver scaldato le bruschette potrete quindi posizionarci sopra i filetti di sgombro e coprirli con la miscela preparata precedentemente. Ti consigliamo infine di servire caldo questo gustoso antipasto.

Primo piatto

Pasta con fagiolini, feta ed olive nere

Questa sfiziosa ricetta, pronta al massimo in 30 minuti, richiede ingredienti leggeri e facili da trovare e conservare.

Ingredienti per sei persone
  • 600gr pasta corta (penne o rigatoni)
  • 1 confezione di olive nere denocciolate
  • 1 confezione di feta
  • 500gr di fagiolini
  • Sale grosso/fino q.b.
  • Olio q.b.
  • Pepe q.b.
Preparazione

Una volta puliti i fagiolini, lavateli per poi cuocerli in acqua bollente salata. Prima di proseguire con la preparazione ti consigliamo di iniziare a scaldare l’acqua che più avanti servirà per cuocere la pasta. Lava le olive e tagliale a pezzetti, taglia la feta in quadratini mantenendo una dimensione di circa 1cm per lato e, dopo aver scolato i fagiolini, taglia anche quelli mantenendo una lunghezza di circa 4 o 5cm. Una volta scolata la pasta ed aggiunto il condimento preparato in precedenza, servi in tavola dopo aver aggiunto una leggera spolverata di pepe.

Secondo piatto

Trigliette al pomodoro

Ti consigliamo di servire questo secondo di pesce ben caldo, così da non perdere il gusto particolare e prelibato delle triglie rosse.

Ingredienti per sei persone
  • 1,2 Kg di triglie
  • Pomodorini a grappolo
  • 5 cucchiai di olio
  • Prezzemolo q.b.
  • Origano q.b.
  • Capperi q.b.
  • 2 spicchi di aglio.
  • Sale q.b.
Preparazione

Innanzitutto lava bene i pomodorini, tagliandoli poi a pezzetti. Prendi un tegame dai bordi bassi e, dopo aver aggiunto i pomodorini, i due spicchi di aglio e l’olio, aspettare che i pomodorini si essicchino lentamente a fiamma moderata. A questo punto procedi nel posizionare le triglie nel tegame, aggiungendo sale, capperi ed origano. Quando il pesce sarà cotto servilo ben caldo, dopo aver aggiunto una spolverata di prezzemolo tritato finemente.

Vino

Per accompagnare questo gustoso menù, o altri piatti simili contenenti pesce e verdure, ti consigliamo un vino bianco di medio corpo (servito fresco) oppure una bottiglia di prosecco.

La tua barca

Se ancora non hai la patente nautica allora vieni a trovarci in sede, sapremo fornirti tutte le informazioni necessarie per aiutarti ad acquisirla e poter gustare presto questo prelibato menù a bordo della tua barca! Ti aspettiamo.

Moto & Scooter, scopri le normative su inquinamento e sicurezza introdotte nel 2016

Dal 1° gennaio 2016 sono entrate in vigore in Italia delle nuove normative per moto e scooter (per i ciclomotori saranno introdotte invece nel 2017), finalizzate a ridurre la emissioni inquinanti e migliorare la sicurezza stradale. Scopriamo insieme in cosa consistono.

La legge 168/2013 entrata in vigore lo scorso primo gennaio ha introdotto delle modifiche alle normative su moto e scooter. Funzionali a migliorare la sicurezza stradale e a ridurre l’inquinamento, queste nuove normative riguarderanno anche i ciclomotori a partire dal 2017.

Normativa EURO4

Le novità riguardano principalmente l’introduzione della normativa Euro4 per moto e scooter, e rimarranno in vigore fino al 2020, anno in cui tale normativa sarà sostituita dall’Euro5. Il rispetto delle normative Euro4 è quindi diventato obbligatorio per tutte le omologazioni successive al 1° gennaio 2016.

Tutte le moto e gli scooter costruiti dopo questa data dovranno infatti produrre meno inquinamento, sia in termini di inquinamento acustico (meno 3 decibel rispetto alla precedente normativa) che ambientale (in riferimento ai gas di scarico). È inoltre stato introdotto l’utilizzo del cosiddetto canister: un sistema in grado di catturare i vapori prodotti dalla benzina.

Sicurezza

Nella nuova normativa sono presenti anche riferimenti alla sicurezza dei mezzi a due ruote: tutte le moto e gli scooter superiori a 125cc potranno infatti essere messi in commercio solo se provvisti di ABS di serie. Moto e scooter 125 dovranno invece essere dotati di c-ABS, così da permettere una sorta di frenata combinata.

Tutti i mezzi prodotti nel 2016 dovranno inoltre essere equipaggiati con una presa diagnostica OBD (on-board diagnostics, ndr). Questa tecnologia permette infatti di effettuate controlli regolari ed efficaci, permettendo di prevenire più facilmente errori e guasti.

Ultimo impegno richiesto ai costruttori di moto e scooter è rappresentato dai test di durabilità: i costruttori dovranno infatti garantire un chilometraggio predefinito (20.000km per i 125cc, 30.000km per moto e scooter superiori a 125cc) entro cui i vari componenti non dovranno incorrere in decadimenti di vario genere. Per tutto il 2016, tuttavia, sarà ancora possibile per i concessionari vendere moto e scooter omologati Euro3.