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Autore: autoscuolenelweb

Come verificare online e gratuitamente saldo punti della patente, stato dell’assicurazione e della classe ambientale di un veicolo

Stai partendo per un viaggio con la tua auto o conti di noleggiarne una? Evita le sorprese verificando prima di partire il saldo dei punti della tua patente oltre che lo stato della polizza assicurativa e della classe ambientale del veicolo, direttamente online e senza pagare nulla.

Essere in regola con la propria patente e con il proprio veicolo è importante tutto l’anno ma, soprattutto in estate, può risultare spiacevole doversi trovare a fare i conti con sanzioni e beghe burocratiche mentre si sta godendo la propria vacanza. Per questo ti consigliamo di verificare prima di partire che il veicolo, di proprietà o noleggiato, e la tua patente siano completamente in regola.

Puoi fare queste verifiche venendo a trovarci, oppure in tempo reale dal tuo computer o dal tuo smartphone. Ovviamente entrambi i metodi non ti costeranno neanche un euro. Se preferisci verificare queste informazioni online, puoi approfittare di un servizio offerto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiamato Il Portale dell’Automobilista. Basta avere a portata di mano il numero di targa del veicolo o del ciclomotore per conoscerne lo stato della copertura assicurativa e la classe ambientale. Per il saldo punti sono invece necessarie le proprie generalità ed il numero di patente.

Verifica della copertura assicurativa RCA

La copertura assicurativa, come è noto, è obbligatoria su tutti i veicoli circolanti. Si tratta di un contratto, stipulato tra l’assicurato e la compagnia assicurativa, fondamentale per liquidare i danni materiali o fisici causati dal veicolo a terzi in caso di sinistro.

VERIFICA QUI LA COPERTURA ASSICURATIVA >

Verifica della classe ambientale

La classe ambientale serve a capire quanto sia inquinante un veicolo. È importante conoscerla poiché molte città impediscono la circolazione di veicoli con classi obsolete. Controlla la presenza di questi divieti nelle città che vuoi raggiungere, e subito dopo effettua la verifica del veicolo che condurrai sul sito che segue.

VERIFICA LA CLASSE AMBIENTALE >

Verifica del saldo punti patente

Per effettuare la verifica è necessario iscriversi gratuitamente, ed in pochi minuti, al sito del Ministero. In poco tempo ti sarà fornita l’informazione.

VERIFICA IL SALDO PUNTI PATENTE >

Qualora il saldo fosse negativo affrettati a venire in autoscuola, sapremo fornirti tutte le informazioni necessarie per poter recuperare i punti sulla tua patente!

Nel caso in cui tutte le verifiche vadano a buon fine potrai invece partire tranquillo e goderti la tua meritata vacanza!

Controlli della Polizia Stradale, solo una scocciatura? Ecco come contribuiscono a salvare le vite – VIDEO

L’obiettivo della Polizia non è fare multe ma salvare quante più vite possibili. Per questo ogni notte molti agenti si impegnano nell’eseguire controlli sui conducenti per individuare abusi di alcol o assunzioni di droghe: ecco come si svolgono.

Quando si parla di controlli stradali si ricorre spesso a numeri, statistiche e raccomandazioni. Questa volta vogliamo offrirvi un punto di vista diverso. Quello degli agenti della Polizia Stradale, persone comuni che ogni notte indossano la divisa e si impegnano per eseguire controlli con l’obiettivo di limitare i danni provocati da chi abusa di alcol o droghe per poi mettersi al volante.

E quale modo migliore c’è per raccontare il lavoro della Polizia Stradale se non quello di passare con loro una notte? È quello che hanno fatto alcuni giornalisti di quattroruote. Una notte intera ad osservare il lavoro degli agenti di Milano, riportando in video come vengono fatti i controlli a seconda dei casi, quali sono le verifiche e gli elementi che li inducono ad approfondire un controllo.

GUARDA IL VIDEO SU COME LAVORA LA POLIZIA STRADALE

Uno degli agenti riepiloga nel video le sanzioni ed i rischi che si corrono infrangendo le norme del Codice e spesso del buon senso. Sanzioni che spesso si acuiscono nelle ore notturne. Viene poi descritto il funzionamento di uno strumento conosciuto, l’etilometro, e di uno meno noto, il precursore, utile ad effettuare una analisi preliminare ed ottenere una prima scrematura dei controlli per approfondire solo quelli sulle persone che più probabilmente possano aver assunto alcol o droghe.

In generale nel video non si vedono solo agenti della Polizia, ma persone che fanno il proprio lavoro non affatto facile e spesso anche pericoloso, con l’unico obiettivo di rendere la strada più sicura.

Fonte: quattroruote.it

Ti hanno tamponato? Ecco le giuste mosse per farti risarcire ed evitare sorprese

Quando si subisce un tamponamento da dietro può capitare che il responsabile si assuma subito la colpa del sinistro, cambiando poi versione con la propria assicurazione e costringendovi ad accontentarvi di un concorso di colpa. Ecco come fare per evitarlo.

Distrazioni, fretta e scarsa prudenza alla guida sono le cause più frequenti dei piccoli tamponamenti che, pur non creando danni fisici alle persone coinvolte, possono nascondere delle insidie assicurative. Soprattutto per chi ha subito il tamponamento. Scopriamo quali sono e come difendersi.

Quando si verifica un tamponamento, ovvero una collisione tra la parte anteriore di un veicolo in movimento proveniente da dietro e la parte posteriore di un altro veicolo con medesima direzione di marcia, è frequente pensare che la colpa sia sempre di chi tampona. Anche se in realtà esistono molte casistiche diverse, la maggior parte delle volte questo è vero, ed è su questo caso che ci concentreremo oggi.

Se ti tamponano e la colpa è di chi ti ha tamponato, quindi, hai diritto ad essere risarcito. Ma per essere sicuro che questo accada è importante chiamare subito i Vigili e far redigere loro un verbale con la dinamica esatta e le misurazioni relative a quello che è accaduto. Ciò ti tutelerà durante il disbrigo delle pratiche con la tua assicurazione e con quella di chi ti ha tamponato.

Il rischio è che chi ti ha tamponato possa assumersi subito la colpa a voce e, una volta scambiati i recapiti e le generalità, possa poi comunicare alla propria assicurazione una versione diversa dei fatti. Una versione utile a scagionarlo ed a configurare un concorso di colpa. E questo ti porterebbe davanti ad una scelta: adire vie legali per far valere i tuoi diritti oppure rassegnarti, sostenendo i costi della riparazione che avrebbe dovuto sopportare invece il vero responsabile.

Facciamo qualche esempio

Uno dei casi più diffusi è quello di chi, andando in retromarcia, tampona l’auto dietro di lui per poi dichiarare alla propria assicurazione che in realtà non stava andando in retromarcia, ma che è stato tamponato e che quindi meriterebbe la ragione e un risarcimento. O ancora, capita che dopo aver tamponato alcuni furbetti dichiarino invece di essere stati colpiti dall’auto davanti a loro, poichè questa stava andando in retromarcia.

Il nostro consiglio è perciò quello di seguire le regole, non farsi prendere dal panico o farsi ammaliare dall’apparente disponibilità mostrata da chi vi ha tamponato. Non abbiate paura di coinvolgere i Vigili, chiamateli, fate redigere loro un verbale e state tranquilli che la vostra auto sarà riparata dal responsabile del sinistro senza problemi o brutte sorprese.

Se volete approfondire l’argomento vi consigliamo questo interessante articolo: LINK

Auto parcheggiata durante le vacanze? Qualche consiglio per ritrovarla in perfette condizioni

Dove ti conviene lasciare l’auto in un parcheggio sterrato per evitare che le altre auto la rovinino? Come proteggerla dalla resina, dai volatili e dal caldo? Leggi i nostri consigli prima di lasciare l’auto per una lunga sosta e partire per le vacanze!

Se stai pianificando le tue vacanze, e sei costretto a lasciare la tua auto in un parcheggio per una o due settimane, ci sono degli accorgimenti utili per ridurre il rischio di ritrovarla danneggiata o malfunzionante. Scopriamo quali sono.

Hai chiamato amici e parenti per trovare qualcuno che ti accompagni all’aeroporto di buon mattino ma tutti hanno una scusa o qualcos’altro da fare? Allora sei nella stessa condizione di tanti altri che, volenti o nolenti, dovranno lasciare la propria auto in un parcheggio fino al giorno del rientro. Queste lunghe soste, spesso in parcheggi sterrati ed assolati, possono avere delle conseguenze negative sul veicolo, sia dal punto di vista meccanico che estetico. Per questo abbiamo raccolto per te una serie di consigli utili a salvaguardare il tuo veicolo durante una lunga sosta.

La batteria

Partiamo la batteria, che nelle lunghe soste rischia di scaricarsi fino a rendere impossibile l’avviamento. Questo vale soprattutto per le auto moderne, che consumano molta energia anche da ferme. Inoltre, se la batteria non raggiunge il corretto voltaggio di esercizio, il rischio non è solo quello di rimanere fermi, ma anche di danneggiare i sistemi elettronici. Come fare quindi? Esistono degli accessori adatti a supportare le batterie, come ad esempio le unità di supporto esterne, dal costo di circa €30 o €40, che garantiscono alla batteria una carica anche nelle lunghe soste. Si attaccano nella presa del box, o alla presa dell’accendisigaro, ed evitano di trovare la batteria scarica al ritorno dalla vacanza.

La resina degli alberi

Un altro nemico delle auto è senza dubbio la resina degli alberi. La prospettiva di lasciare l’auto in un posto all’ombra è allettante, ma pensaci bene perché in presenza di alberi si rischia di danneggiare la carrozzeria. La resina che cade dagli alberi, infatti, si solidifica con il calore del sole e crea dei puntini difficile da eliminare con un semplice lavaggio. In questi casi è necessaria una lucidatura professionale, al costo medio di €250.

I parcheggi sterrati

Se sei costretto a lasciare l’auto in un parcheggio sterrato, pensa bene al posto in cui parcheggiarla. I posti più sicuri sono quelli lontani dalle corsie principali di passaggio e dall’uscita del parcheggio. In queste zone è più probabile che le altre auto di passaggio possano pattinare con le ruote motrici scagliando piccole pietre sulle auto più vicine. Pensaci la prossima volta che parcheggerai sullo sterrato, potresti evitare graffi e, nella peggiore delle ipotesi, bozze sulle lamiere.

I volatili

Lasciare la tua auto all’aperto la espone agli escrementi degli uccelli, molto corrosivi sulle vernici delle auto. Evita quindi di lasciare la tua auto dove è più probabile che gli uccelli nidifichino, ovvero sotto i tetti delle case o sotto delle piante con rami. Queste macchie rischiano di diventare permanenti se non tolte subito con un lavaggio. Il rischio altrimenti è quello di ricorrere al lavoro di un carrozziere, con spese di almeno €200.

Al termine della vacanza

Quando le vacanze finiscono siamo tutti un po’ tristi, per questo è meglio evitare di peggiorare il proprio stato d’animo facendo i conti con dei problemi alla propria auto. I nostri consigli aiuteranno il tuo veicolo ad affrontare la lunga sosta, ma una volta rientrato ricorda di effettuare subito un lavaggio: la sporcizia accumulata potrebbe fissarsi e potrai inoltre far una figura migliore quando racconterai agli altri la tua vacanza! Effettua un primo viaggio di almeno 30 minuti, per riassestare la batteria, e magari pensa subito a quali parenti o amici coinvolgere l’anno successivo per farti accompagnare!

Pirateria Stradale, dopo due anni dall’entrata in vigore diminuiscono le persone scappa dopo un incidente

La legge sull’omicidio stradale del 2016 ha registrato finora ottimi risultati: merito dell’inasprimento delle pene e, al contrario di quanto si pensava, ora meno persone scappano dopo un incidente.

A due anni dall’istituzione del reato di omicidio stradale, con pene fino a 18 anni per i pirati della strada, si è registrato finora un calo del 20% nei reati di omissione di soccorso, smentendo chi diceva che inasprendo le pene sarebbe aumentati i casi di guidatori in fuga. Lo dimostra uno studio approfondito dal Portale della Sicurezza Stradale, consultabile nel dettagli cliccando qui.

Dallo studio risulta evidente quanto siano diminuiti i casi di mancato soccorso dopo incidenti gravi, il numero di feriti, i ricoveri e gli ingressi nei pronti soccorsi per cause derivanti da incidenti stradali. Chi pensava che l’ingresso della legge sull’omicidio stradale avrebbe potuto generare un effetto opposto si sbagliava, lo dimostrano i numeri, chiari nell’evidenziare la consapevolezza di peggiorare la propria situazione fuggendo dopo aver causato un incidente grave.

Premesso che ovviamente non auguriamo a nessuno di trovarsi mai in una situazione del genere, approfittiamo di questa statistica positiva per ricordare a tutti che in certe circostanze è importante mantenere la calma, essere lucidi, perché a pagarne le conseguenze potrebbe essere sia la vittima, pagando nei peggiori casi anche con la propria vita, sia il colpevole dell’incidente, che sfuggendo alle proprie responsabilità andrebbe incontro ad un rischio penale molto caro, fino a 18 anni di reclusione.

Una nota di merito va anche data agli agenti della Polizia Stradale, che aumentando i controlli hanno ritirato negli ultimi 24 mesi più di 38.000 patenti, sottratto circa 2,5 milioni di punti e comminato quasi 2 milioni di euro di multe. Anche grazie a loro si sono ridotti molti reati meno gravi dell’omicidio stradale come quelli di eccesso di velocità (-16,6%), mancato uso del casco (-16,6%) e di guida in stato di ebrezza (-2,8%).

Campioni in campo, meno alla guida: ecco i rincari delle polizze RC Auto dei calciatori dopo gli incidenti

Da El Shaarawy a Baldé, passando per Iago Falque e Perotti, ecco la galleria degli ‘autogol’ stradali più costosi dei calciatori. Il sistema bonus malus non fa sconti neanche a loro e così il premio delle polizze per l’assicurazione auto s’impenna. E secondo l’ultimo studio SosTariffe.it in alcuni casi gli aumenti superano anche il 31%.

Campioni sul campo da gioco, ma non esattamente fuoriclasse al volante. I calciatori che hanno giocato in serie A si sono spesso resi protagonisti di disavventure al volante. SosTariffe.it ha studiato i singoli casi, concentrandosi sugli aumenti della Rc Auto che hanno dovuto affrontare e che in alcuni casi superano anche il 31%.

Lo studio di SosTariffe.it ha simulato il prezzo medio pagato da ciascun giocatore, considerando ognuno di loro come un assicurato di 12esima classe di merito che ‘scivola’ in 14esima classe a causa del sinistro.

Il ‘faraone’ El Shaarawy

Ne sa qualcosa il ‘faraone’ El Shaarawy: l’attaccante della Roma con la sua Audi A3 a settembre del 2016 si schiantò contro una Fiat Panda. Una distrazione innocua per la sua salute, ma deleteria per la tasca: se fosse successo oggi il premio annuale della sua polizza sarebbe cresciuto del 31,03%. Da 651 euro all’anno sarebbe arrivato a pagarne la bellezza di 202 in più, circa 853 euro per aver semidistrutto la propria auto.

Iago Falque & Diego Perotti

Protagonisti di altri due tamponamenti, entrambi avvenuti nel 2017, anche Iago Falque del Torino e Diego Perotti della Roma. L’attaccante spagnolo con la sua Porsche Cayenne ha tamponato una Fiat Panda, ferendo il conducente. Un crash senza conseguenze per la sua salute, ma non per l’assicurazione, che da 2.047 euro sarebbe aumentata di almeno 84 euro (circa il 4,10% in più). È uscito illeso da uno scontro a bordo della sua Porche 911 anche l’attaccante giallorosso Diego Perotti, rimettendoci però in termini di polizza auto: almeno 71 euro in più (un rincaro del 3,61%) rispetto ai 1.975 euro di premio annuo pagati fino ad allora.

Keita Baldé

Brutto spavento, pessima figura e parecchi euro in più sull’assicurazione anche per l’ex attaccante laziale Keita Baldé. Il giocatore nel 2014 (appena neopatentato) si mise alla guida della sua Lamborghini Gallardo dopo aver buttato giù qualche bicchierino di troppo, finendo contro un muro. Se il senso di responsabilità lo avesse fermato, l’assicurazione del suo bolide da 2.067 euro, non sarebbe schizzata a 2.220, circa 153 euro in più (un rincaro pari al 7,40%).

Disattenzioni, abuso di alcol o guida troppo sportiva sono costati parecchio a questi calciatori, che comunque con i loro stipendi non hanno accusato affatto l’aumento della loro Rc auto, subendo più che altro un danno d’immagine. Il discorso è invece diverso per le persone con stipendi ‘normali’. Tenendo sempre a mente che la sicurezza è al primo posto, le conseguenze di un’incidente possono gravare molto anche sulla spesa annuale dell’assicurazione. Quando ti metti al volante guida sempre con attenzione, rispettando ciò che hai imparato in autoscuola!

Fonte: SosTariffe.it

Giubbotto Salvavita Catarifrangente: oltre il danno la beffa, sanzioni fino a €169 se non lo indossi

Il Codice della Strada impone a tutti di tenere a bordo del proprio mezzo una serie di strumenti ed accessori utili a tutelare la loro sicurezza e quella degli altri. Approfondiamone oggi uno in particolare: il giubbotto salvavita.

Tanti autisti con la macchina in avaria si sono trovati a dover pagare anche una multa di decine di euro, solo per non aver indossato un giubbetto del costo di pochi euro. Oltre il danno la beffa, come si dice, ma se non vuoi trovarti nella loro stessa situazione loro ti basterà leggere questo breve articolo.

I giubbotti salvavita catarifrangenti sono obbligatori ormai dal 2004 e devono essere indossati dai conducenti dei veicoli fermi sulla carreggiata, di notte e in condizioni di scarsa visibilità. Anche qualora, in caso di incidente o guasto con il proprio veicolo fermo sulla corsia di emergenza, ci si debba allontanare dal veicolo per posizionare il triangolo di segnalazione.

Di che tipo deve essere il giubbotto per rispettare il Codice?

Per essere considerato a norma il giubbetto – o le alternative bretelle retroriflettenti – deve rispettare l’art. 162 del CdS. Tradotto in termini più semplici, deve avere l’etichetta col marchio CE e la sigla UNI EN 471. Non importa dove lo compriate o il colore, l’importante è che sia presente quella etichetta.

Quando si deve utilizzare?

Il Giubbetto va sempre utilizzato dai conducenti con veicoli fermi sulla carreggiata, soprattutto di notte e nei casi in cui le circostanze di luce e visibilità possano non rendere il veicolo sufficientemente visibile. Va indossato anche quando ci si debba allontanare dal veicolo per posizionare il triangolo di segnalazione.

Quali sanzioni si rischiano non rispettando queste norme?

Il Codice prevede una sanzione amministrativa variabile tra i €41 ed i €169. Per il conducente sanzionato è inoltre prevista la decurtazione di 2 punti della patente.

Aldilà delle sanzioni, ti consigliamo comunque di rispettare le indicazioni espresse finora per tutelare te stesso e gli altri. Se hai domande su questa o altre tematiche legate alla sicurezza stradale puoi sempre contare su di noi, passa a trovarci in autoscuola per risolvere ogni dubbio!

Certificato di Proprietà e Libretto di Circolazione in un unico documento, parte il 1° luglio la novità che farà risparmiare circa €39

Dal 1° luglio i certificati di proprietà ed i libretti di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi inizieranno ad essere unificati all’interno di un unico documento, come indicato nel decreto approvato lo scorso maggio 2017 dall’ormai ex Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione nel Governo Renzi.

Tra i tanti documenti legati ai veicoli, ed obbligatori per chi li possiede, due in particolare sono quelli più noti ed importanti: il certificato di proprietà, utile ad attestare lo stato giuridico del veicolo e di competenza dell’ACI, ed il libretto di circolazione, di competenza della Motorizzazione Civile e dedicato ad assolvere alla funzione di attestare l’idoneità alla circolazione del veicolo. Presto questi due documenti saranno uniti in un unico documento di circolazione.

Perché si risparmia con un unico documento?

Grazie a questa unificazione, infatti, sarà possibile eliminare i due bolli annuali legati ai due documenti, con un risparmio di €32. Ridurrà inoltre la tariffa PRA (Pubblico Registro Automobilistico) richiesta per l’iscrizione o la trascrizione del veicolo all’ACI, costando €20 e non più €27. Sommando i due costi si ottiene un risparmio di €39 per tutti i possessori di auto, moto o rimorchi.

Altri vantaggi del documento unico

Valido per tutti i veicoli, il documento unico semplificherà anche le procedure di compravendita, riducendo spese e burocrazia. Resterà valida anche con il documento unico la normativa attuale che vieta una differente intestazione tra il libretto e la patente di guida del conducente, ad eccezione del caso in cui alla guida dell’auto ci sia un familiare stretto del proprietario.

Se hai dubbi su questa novità non esitare a passare in autoscuola, nella nostra sezione agenzia riceverai tutte le informazioni che desideri, oltre che l’assistenza sulle varie pratiche auto e moto adeguate a questa novità che entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2018.

Perché è importante la Guida Sicura? Scopriamolo attraverso le storie di Mauro e Valerio che si sono realmente trovati faccia a faccia con i rischi della guida

Mauro e Valerio si sono trovati di fronte ad un pericolo mentre stavano guidano, salvandosi per istinto e soprattutto fortuna. Ma non sempre fortuna ed istinto possono aiutare. Leggi le loro esperienze.

Un conto è imparare a guidare un altro è saper reagire ai pericoli, lo si spiega sempre nei corsi di guida sicura ma lo si comprende veramente solo quando ci si ritrova davanti al pericolo. Leggi i racconti delle esperienze di Mauro e Valerio, due ragazzi si sono trovati in difficoltà mentre erano alla guida e si sono salvati per fortuna.

MAURO, 32 ANNI, TERNI, FORD KA 1.2 DEL 2008

”[…] stavo tornando a casa dopo un forte temporale, non avevo nessuna fretta quindi andavo relativamente piano, ad una curva mi sono accorto troppo tardi che c’erano parecchie foglie sulla strada la macchina ha iniziato a sbandare e con tutta probabilità ho girato troppo il volante provocando un tremendo testa coda. Per fortuna dall’altra parte della strada non arrivava nessuno”

Cosa è successo a Mauro?

L’auto ha perso aderenza ed è andata chiaramente in sovrasterzo.

Cosa avrebbe dovuto fare Mauro?

Probabilmente si poteva evitare mediante la tecnica del controsterzo, quindi bilanciando la sbandata dell’auto con delle piccole correzioni invece di compiere un’unica svolta esagerata in una sola direzione con il volante. Solo abituandosi a questa situazione è possibile reagire nel modo migliore possibile.

VALERIO, 31 ANNI, ROMA, MERCEDES CLASS B 1.8 DEL 2007

”[…] mi stavo recando al lavoro in un giorno di forte pioggia, in rettilineo all’uscita di una galleria la macchina non reagisce più ai miei comandi. Ero in completo aquaplaning e davanti a me, per fortuna nella stessa direzione di marcia, avevo un camion. Sono riuscito a mantenere sangue freddo senza fare manovre strane, pensando che il male minore fosse proprio quello di andare a sbattere contro la parte posteriore del camion. Per fortuna dopo parecchi metri la macchina è tornata a prendere aderenza ed ho potuto evitare la collisione, anche se le mie gambe hanno impiegato minuti prima di smettere di tremare!”

Cosa è successo a Valerio?

Una chiara situazione di aquaplaning.

Cosa avrebbe dovuto fare Valerio?

Troppe volte quando la macchina inizia a perdere aderenza si inizia a reagire in modo sconsiderato peggiorando la situazione. Purtroppo con aquaplaning non si può far nulla bisogna aspettare che la macchina riprende aderenza possibilmente con le ruote dritte. In questo caso Valerio è stato salvato dal suo istinto e dalla fortuna, infatti se avesse iniziato a sterzare alla ripresa di aderenza la macchina avrebbe iniziato a girare come una trottola su se stessa.

Fortuna ed istinto non bastano, la sicurezza nasce dalla consapevolezza

La conoscenza delle tecniche di guida sicura è fondamentale per raggiungere una maggior consapevolezza dei pericoli e, soprattutto, di come prevenirli. Quando il pericolo si presenta è importante che la reazione sia quella corretta, e il più delle volte fortuna ed istinto non bastano a salvarti la vita. Per questo motivo esercitarsi e studiare queste situazioni consente di essere più pronti ad affrontare i pericoli mentre guidi.

Primo viaggio in camper, con la patente C1 non professionale puoi guidare già a 18 anni camper fino alle 7,5 tonnellate

Viaggiare in camper è un’esperienza entusiasmante che richiede una tipologia precisa di patente: la C1 non professionale, che con un esame informatizzato di 10 quiz ed un esame pratico ti consente di guidare camper fino a 7,5 tonnellate già a 18 anni.

Se questa estate hai deciso di provare l’esperienza di una vacanza in camper preparati a scoprire un nuovo stile di viaggio, molto diverso da quello a cui sei abituato, ma allo stesso tempo molto entusiasmante, avventuroso e, perché no, anche conveniente. In questo articolo abbiamo raccolto per te una serie di consigli ed accessori utili, che ti suggeriamo di prendere in considerazione per vivere al meglio il tuo primo viaggio in camper!

Iniziamo dalla patente, con quale si può guidare un camper?

La patente necessaria varia a seconda del peso del camper, la soglia minima che determina questa differenza è quella delle 3,5 tonnellate. Sotto questo peso, infatti, potrai guidare il camper con la patente B, la stessa necessaria a guidare le comuni automobili. Oltre le 3,5 tonnellate, invece, sarà necessaria la patente C1 non professionale, accessibile già a 18 anni sostenendo un esame informatizzato da 10 quesiti ed un esame pratico. Con questa patente potrai condurre camper fino alle 7,5 tonnellate senza dover affrontare, come accadeva qualche anno fa, il lungo e complesso iter necessario a conseguire la patente C, la stessa utilizzata dagli autotrasportatori professionisti.

Occhio ai finestrini ed agli oblò

Prima di partire controlla sempre i finestrini del camper, che devono essere sempre chiusi ad eccezione di quelli situati nell’abitacolo del conducente. È importante perché i classici finestrini o oblò ‘a compasso’ dei camper rischierebbero di staccarsi durante il tragitto a causa della spinta dell’aria. Ricorda anche di tenerli chiusi quando lasci il veicolo per andare a fare un giro, sia per evitare furti che le infiltrazioni d’acqua in caso di pioggia, che allagherebbero l’interno del camper.

Sportellini e porte devono sempre essere chiuse

Prima di metterti in moto ricorda anche di controllare che tutti gli sportelli della cucina e degli altri vani, oltre che le porte, siano ben chiusi. Rischieresti altrimenti di far cadere tutto in terra alla prima curva, oltre che far sbattere le ante rischiando di romperle.

Cosa non dimenticare mai: cunei e prolunga per la corrente

Gli accessori da portare per rendere più confortevole il viaggio sono molti, almeno un paio sono fondamentali: i cunei e la prolunga per la corrente. I primi sono dei triangoli da posizionare sotto le ruote per aggiustare la pendenza del camper, qualora l’asfalto o il terreno non sia perfettamente piano. La prolunga serve invece per collegarsi alle colonnine di ricarica presenti nei campeggi e nelle aree di sosta.

Tubo per l’approvvigionamento idrico

Tenere il serbatoio dell’acqua sempre pieno è fondamentale per evitare di rimanere senza servizi idrici a bordo, ad esempio nel bagno o nella cucina. Porta quindi con te una quindicina di metri di tubo in Pvc e ricorda che la maggior parte delle fontane hanno un attacco filettato, di cui può però variare il diametro. Compra in un negozio di giardinaggio un attacco a doppia filettatura per riuscire ad adattarti alle diverse esigenze.

Trasformatore per i tuoi dispositivi elettronici

Se non vuoi rinunciare ad avere smartphone, tablet, hotspot per la Wi-fi ed altri dispositivi sempre carichi, porta con te un inverter che trasformi le prese a 12V in 220v, una scatolina che si attacca all’accendisigari ed alla quale puoi attaccare qualsiasi presa. Questo ti aiuterà a ridurre i tempi di caricamento, soprattutto per i dispositivi più grandi come computer o tablet.

La dispensa

Durante il viaggio incontrerai molti supermercati ed autogrill, ma per sicurezza ti consigliamo di fare un minimo di dispensa prima di partire. Almeno per quanto riguarda le cose essenziali, qualora dovessi averne bisogno in orari notturni o durante la guida in una tratta durante la quale preferisci non fermarti. Parliamo ad esempio di acqua, crackers e fazzoletti.

Seguendo questi consigli sarai pronto per il tuo viaggio! E ricorda che se hai dubbi sulla patente da avere per evitare sanzioni puoi sempre contattarci, il nostro team sarà spiegarti con cura tutte le informazioni necessarie e supportarti, nel caso ne avessi bisogno, nel conseguimento della patente che ti serve.

Animali domestici in auto, come trasportali in modo sicuro

Con l’arrivo del caldo portare con se il proprio cane è sicuramente una scelta più frequente, ma per la sua sicurezza e quella propria è bene osservare una serie di regole: scopriamo quali sono e le conseguenze che si rischiano decidendo di non seguirle.

Vivere a pieno il proprio animale domestico è un piacere, per questo capita a volte di portarlo in auto negli spostamenti più lunghi. La scena del cane con il muso fuori dal finestrino fa sorridere un po’ tutti, ma simpatia a parte vanno considerate delle condizioni di sicurezza fondamentali, per salvaguardare l’animale e se stessi.

L’idea che utilizzare dei box o dei trasportini possa rendere il viaggio meno piacevole al nostro amico a quattro zampe è il primo tabù da sfatare! Come per i bambini esistono i seggiolini, ed un preciso metodo per utilizzarli in sicurezza, così per gli animali esistono i box. Lasciare il proprio animale libero nell’abitacolo può infatti essere molto pericoloso, sia perché potrebbe distrarre il guidatore, sia in caso di incidente a basse velocità. Lo dimostra il breve video seguente, in cui il Touring Club Svizzero Schweiz-Suisse ha simulato un incidente a 50 km/h con un cane trasportato senza trasportino.

Come si vede chiaramente nel video, una brusca frenata o un incidente, anche a bassa velocità, può scaraventare l’animale contro il guidatore, distruggendo anche il parabrezza frontale dell’auto. Se amate il vostro animale, quindi, non pensate di fare il suo interesse lasciandolo libero. Al contrario questa decisione potrebbe causare seri danni.

Qual è quindi il miglior modo per trasportare un cane in auto?

Come accennato finora, e soprattutto in funzione dei risultati dei crash test, il metodo migliore per trasportare un cane in auto è risultato essere attraverso l’utilizzo di un trasportino posizionato e fissato nel bagagliaio dell’auto. Rimuovendo ovviamente il porta oggetti che ne copre la parte superiore. Solo in questo modo, anche in caso di incidente, il trasportino potrà rimanere fermo ed evitare al cane di essere sbalzato da una parte all’altra.

La prossima volta che porterete il vostro animale al mare, in montagna o al parco, quindi, ricordate che utilizzare il trasportino non è una costrizione, ma un grande gesto di amore e prevenzione.

Cornetti, amuleti e santini: quanto sono superstiziosi gli italiani alla guida?

La superstizione in Italia è viva e vegeta, lo dimostra un sondaggio in cui il 60% degli intervistati ha ammesso di credere con convinzione alle scaramanzie quando si trova al volante, mentre l’1,7% non si metterebbe mai alla guida senza il proprio portafortuna.

Coccinelle, quadrifogli, foto dei propri cari, folletti, gadget della propria squadra del cuore: in Italia tanti automobilisti credono molto nella superstizione, affrontando con più tranquillità la strada se in compagnia dei propri portafortuna. Lo conferma un simpatico studio condotto da chiarezza.it, un portale online di confronto tra polizze assicurative.

Cruscotti e Specchietti retrovisori gli spazi più amati

Cruscotti e specchietti retrovisori sono risultati senza dubbio gli spazi più amati dagli italiani per posizionare i propri amuleti e cercare di tenere lontana la sfortuna. Almeno per il 60% degli intervistati decidono di posare li i propri amuleti. Corni, santini, o altri porta fortuna sono fondamentali per l’1,7% degli automobilisti coinvolti, i quali non si metterebbero mai alla guida senza averli esposti.

I portafortuna più amati

Dadi di peluche e pupazzetti di ogni genere, magari ricevuti come regalo, sono risultati i più amati con il 13,5% delle preferenze. Il caro e vecchio cornetto rosso non è più diffuso come un tempo, avendo raccolto solo il 3,8% delle preferenze, amato però ancora molto nelle regioni del sud Italia. L’1,9% degli automobilisti è invece molto legato alle immagini religiose, come crocifissi o santini, mentre circa il 3,9% degli intervistati si è dichiarato legato ai richiami della propria squadra del cuore.

Questa indagine leggera pone comunque l’accento su una volontà da parte di molti automobilisti di sentirsi protetti. Ben venga se questi oggetti riescono a trasmettere serenità e fiducia, ma non dimentichiamo che la sicurezza nasce principalmente dalla consapevolezza, dal rispetto delle regole e soprattutto degli altri.

Fonte: chiarezza.it